“Scorta assegnata a procuratrice Righi dopo minacce sui social: difendere la giustizia e l’indipendenza”

Dopo l’ondata di critiche e intimidazioni sui social media, scatenate dalla richiesta di condanna avanzata dalla Procura di Palermo nel processo contro il ministro Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, è stata decisa l’assegnazione della scorta alla procuratrice Giorgia Righi, una delle magistrature che rappresentano l’accusa. Righi, membro anche della Direzione Antimafia, era l’unica del team ad essere ancora priva di protezione. La decisione di fornire la scorta a Righi è stata presa al fine di garantirne la sicurezza e tutelare l’indipendenza e la serenità con cui svolge il suo delicato ruolo all’interno del processo. Questo episodio mette in evidenza la gravità delle minacce e delle pressioni a cui sono esposti i magistrati impegnati in inchieste sensibili e delicate come quella legata alle accuse rivolte al ministro Salvini. La necessità di proteggere coloro che lavorano per garantire la giustizia e contrastare il crimine organizzato è un segnale chiaro dell’importanza della difesa dello Stato di diritto e della libertà degli inquirenti nell’esercizio delle proprie funzioni.