La giustizia sportiva italiana è stata scosssa dalle rivelazioni emerse da intercettazioni telefoniche che coinvolgono due figure chiave dell’attuale dirigenza della Federazione Italiana Ginnastica (Federginnastica): il presidente Andrea Facci e l’ex numero uno federale Gherardo Tecchi. La procura generale dello sport, guidata dal prefetto Ugo Taucer, ha deciso di avviare un’indagine formale sulle rivelazioni emerse dalle intercettazioni, che sono state inizialmente fatte oggetto di analisi da parte della stessa magistratura sportiva. Il fascicolo sarà formalizzato e depositato presso il Consiglio Nazionale Delle Ricerche (Coni) già lunedì prossimo, a conferma dell’urgenza con cui la giustizia sportiva ha preso le distanze dai fatti rilevati.Gli elementi raccolti dall’autorità di controllo sportivo testimoniano l’esistenza di rapporti stretti tra alcuni esponenti della dirigenza federginnasica, che vengono descritti in termini assai compromettenti, e rappresentanti delle società coinvolte nel processo. Tra le possibili accuse formulate in relazione agli episodi rilevati, figurano i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze e tangenti.Queste ipotesi di reato sono state formulate sulla base delle dichiarazioni raccolte attraverso le intercettazioni, che testimonierebbero l’esistenza di una struttura organizzativa composta da alti dirigenti sportivi, imprenditori e personaggi del calibro degli sponsor. Tali figure avrebbero svolto un ruolo centrale nella gestione delle prestazioni economiche dei campionati, agendo a loro volta presso i vertici della Federazione Italiana Ginnastica.I risultati complessivi delle indagini condotte dai magistrati del Coni dimostrano la sistematicità degli accordi inerenti il traffico d’influenza e le tangenti. Le dichiarazioni dei due imputati fanno inoltre riferimento all’agire di Andrea Facci, che si ritroverebbe in primo piano al centro della rete criminale accusata, e a Gherardo Tecchi, l’ex numero uno federale accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico d’influenza. In relazione ai fatti raccolti, il presidente del Comitato Olimpico Italiano (Coi), Giovanni Malagò, ha già espresso le sue opinioni in ordine all’incaricabile ruolo svolto dal prefetto Taucer.
Scossa della giustizia sportiva italiana: intercettazioni e accuse di traffico d’influenze
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