Sentenza Corte Cassazione su Eternit Bis: delusione e frustrazione per vittime amianto, lotta per giustizia e risarcimento

La sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato la condanna per le vittime dell’amianto nel processo Eternit Bis e ha rinviato gli atti alla Corte d’Appello di Torino ha generato un’ondata di delusione e frustrazione tra coloro che da anni lottano per ottenere giustizia. In particolare, l’industriale svizzero Stephan Ernest Schmidheiny, imputato nel procedimento, aveva precedentemente beneficiato di una riduzione della pena per omicidio colposo a un anno e 8 mesi di reclusione. Tuttavia, il verdetto della Corte Suprema ha aperto la strada a una nuova fase processuale, con la possibilità che i reati cadano in prescrizione prima che si possa giungere a una conclusione definitiva.L’Osservatorio Nazionale Amianto ha espresso profonda preoccupazione per il destino delle vittime, come Giulio Testore, impiegato nello stabilimento Saca Eternit di Cavagnolo (Torino) e deceduto nel 2008 a causa dell’asbestosi contratta a seguito dell’esposizione all’amianto. La mancata applicazione della giustizia in questo caso specifico rappresenta un duro colpo per coloro che continuano a lottare per ottenere riconoscimento e risarcimento per i danni subiti.Il Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, l’avvocato Ezio Bonanni, ha sottolineato la necessità di non arrendersi davanti a questa decisione ingiusta della Corte di Cassazione. L’impegno dell’associazione rimane saldo nel perseguire tutte le vie legali disponibili per garantire la bonifica dei siti contaminati, la sicurezza sul lavoro, l’assistenza medica e il risarcimento economico per tutte le vittime dell’amianto e le loro famiglie. Nonostante gli ostacoli incontrati lungo il cammino giudiziario, la determinazione nell’affrontare questa battaglia legale resta intatta, nell’auspicio che finalmente sia fatta piena luce su una vicenda tanto dolorosa quanto emblematica delle sfide legate alla tutela della salute sul luogo di lavoro.