12 aprile 2024 – 11:14
L’imprenditore Carmelo Patti è stato per lungo tempo considerato uno dei prestanomi del famigerato boss mafioso Matteo Messina Denaro. Tuttavia, oggi la Corte di Appello di Palermo ha emesso una sentenza che ha ribaltato il decreto del Tribunale di Trapani del luglio 2018, il quale aveva ordinato la confisca dei beni dell’ex patron della Valtur. È importante sottolineare che Carmelo Patti è nel frattempo deceduto. La Corte ha specificamente escluso che Patti abbia avuto legami di “vicinanza” con l’organizzazione criminale.È interessante notare che l’imprenditore era assistito da un team legale composto dagli avvocati Francesco Bertorotta, Roberto Tricoli, Raffaele Bonsignore, Angelo Mangione, Marco Antonio Dal Ben e Giuseppe Carteni. Questi legali hanno difeso con determinazione l’onorabilità e l’integrità professionale di Patti durante le udienze in tribunale, dimostrando la sua estraneità alle attività illecite attribuitegli.La decisione della Corte di Appello rappresenta un importante sviluppo nel caso di Carmelo Patti e getta nuova luce sulla sua reputazione postuma. La giustizia ha riconosciuto la mancanza di prove concrete a sostegno delle accuse mosse nei confronti dell’imprenditore defunto, confermando così la sua innocenza rispetto ai presunti legami con la criminalità organizzata.Questa sentenza segna una svolta significativa nella vicenda giudiziaria legata a Carmelo Patti e solleva interrogativi sulle modalità con cui vengono condotte le indagini e formulate le accuse nei confronti di personaggi pubblici. La difesa efficace portata avanti dagli avvocati dimostra l’importanza della tutela legale e della ricerca della verità in un contesto spesso permeato da pregiudizi e facili etichette.