La Corte d’appello di Torino ha ribaltato la sentenza di primo grado assolvendo Elvis Francisco, Sharon Standen e Patrizia Pradelli dall’accusa di diffamazione per un post sui social. I tre imputati erano stati inizialmente condannati a delle multe, ma ora i giudici d’appello hanno ritenuto di non confermare tale decisione. Le motivazioni di questa nuova sentenza saranno rese note tra 60 giorni, lasciando aperta una finestra sull’evoluzione del caso.L’accusa si basava su un post pubblicato sul profilo Facebook del comitato “La Valle non è una discarica”, ritenuto offensivo e diffamatorio nei confronti dei fratelli Maurizio e Paolo Fresc, imprenditori titolari della ditta che gestisce la discarica di Chalamy a Issogne. Il comitato era stato fondato proprio per opporsi all’apertura della discarica, creando un conflitto che si è poi riflessso anche sulle dinamiche legali.Questa vicenda mette in luce il delicato equilibrio tra libertà di espressione e tutela della reputazione individuale, evidenziando come i social media possano essere terreno fertile per controversie legali. La decisione della Corte d’appello rappresenta un momento cruciale nella definizione dei confini tra critica legittima e diffamazione, gettando nuova luce su un caso che ha suscitato interesse e dibattito nell’opinione pubblica.Il ruolo dell’avvocato Stefano Campanello nella difesa degli imputati risulta centrale in questo contesto giuridico complesso, dove le argomentazioni legali si intrecciano con questioni etiche e sociali più ampie. Resta da vedere come evolverà la situazione nei prossimi mesi, con l’attesa delle motivazioni ufficiali della Corte d’appello che potranno gettare ulteriore luce su questa intricata vicenda legale.
Sentenza di assoluzione per diffamazione sui social: la Corte d’appello di Torino ribalta la decisione di primo grado.
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