Sentenza di condanna confermata per Di Rubba e Manzoni della Lega: ridotte le pene ma interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Confisca di villette sul lago di Garda e risarcimento danni a Lfc e Comune di Milano.

La Corte d’Appello di Milano ha emesso una sentenza che conferma le condanne per peculato e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente nei confronti di Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, rispettivamente ex tesoriere e contabile della Lega. Le pene inflitte sono state ridotte rispetto al primo grado, con Di Rubba condannato a 4 anni, 6 mesi e 20 giorni e Manzoni a 3 anni. La questione riguarda la compravendita di un capannone a Cormano, nel Milanese, che ha comportato il drenaggio di 800 mila euro di fondi pubblici. La Corte ha anche deciso l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni per Di Rubba e per Manzoni, oltre alla revoca dell’interdizione legale precedentemente decisa.Il pg Massimo Gaballo aveva chiesto una riduzione delle pene sia per Di Rubba che per Manzoni, richiesta poi accolta dalla Corte. In particolare, si è tenuto conto dell’attenuante dell’offerta risarcitoria a Lfc avanzata dagli imputati. Di Rubba era stato già condannato in primo grado lo scorso luglio per peculato in un’altra indagine correlata al caso Lfc. La sentenza evidenzia come i due imputati abbiano abusato della loro posizione politica per ottenere vantaggi personali, creando un modello dannoso.La vicenda coinvolge anche la confisca di porzioni di due villette sul lago di Garda appartenenti agli imputati e il pagamento di provvisionali a Lfc e al Comune di Milano a titolo di risarcimento danni. Il verdetto definitivo sarà reso noto entro 60 giorni.