19 ottobre 2024 – 18:15
Il Tribunale del Lavoro di Milano ha emesso una sentenza che ha destato grande interesse, condannando l’Inail a risarcire una donna coinvolta in un incidente durante lo svolgimento dello smart working. La vicenda si è verificata mentre la dipendente dell’Agenzia delle Dogane stava accompagnando sua figlia a scuola e, nonostante le obiezioni dell’Inail, il tribunale ha riconosciuto il diritto al risarcimento per i danni subiti.La lavoratrice aveva chiesto un rimborso di 71mila euro per l’inabilità temporanea causata dalla caduta e per le spese mediche sostenute. La decisione della giudice del lavoro è stata di assegnarle poco più di 10mila euro, sottolineando l’importanza della tutela del lavoratore anche al di fuori dell’ambiente aziendale. È stato ribadito che ogni volta che il dipendente si allontana dall’azienda e vi fa ritorno durante la sospensione dell’attività lavorativa, dovuta a pause, riposi o permessi, deve essere protetto.La sentenza ha enfatizzato che la sospensione dell’attività lavorativa non dipende da scelte arbitrarie del dipendente ma è giustificata dalle esigenze connesse ai suoi diritti personali, che altrimenti verrebbero sacrificati. In questo caso specifico, la caduta della lavoratrice durante il tragitto casa-scuola è stata considerata come un evento legato alla sua attività lavorativa in modalità smart working.Questa decisione rappresenta un importante precedente nel campo della tutela dei lavoratori in situazioni simili e sottolinea l’importanza di garantire la sicurezza e il benessere dei dipendenti anche quando si trovano fuori dall’ambiente lavorativo tradizionale.