08 dicembre 2024 – 10:45
Quattordici lavoratori di origine indiana del Madagascar Circus di Oreste Gravagna si trovavano costretti a dedicare sette giorni su sette, anche fino a dieci ore al giorno, per guadagnare una misera paga settimanale compresa tra i 180 e i 250 euro, corrispondenti a soli 3 o 4 euro l’ora. Senza alcun diritto a periodi di riposo o ferie, venivano sfruttati senza pietà. In caso di malattia che impedisse loro di lavorare, subivano decurtazioni dallo stipendio già esiguo. Il quadro delle condizioni in cui vivevano era altrettanto desolante: tutti erano costretti a condividere un caravan fatiscente provvisto di un solo bagno e una cucina, in condizioni alloggiative degradanti.Le indagini condotte dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro di Genova, Torino, Milano e Asti insieme allo Spresal hanno rivelato ulteriori violazioni commesse dall’imprenditore pugliese Oreste Gravagna. Oltre all’accusa di caporalato, sono emerse gravi carenze negli impianti e nelle attrezzature circensi che mettevano a repentaglio la sicurezza dei lavoratori. La vicenda che ha portato alla scoperta dello sfruttamento nel Madagascar Circus ha avuto inizio il 26 aprile 2023 con il ricovero in fin di vita di un lavoratore indiano presso l’ospedale San Martino di Genova a seguito di un grave infortunio sul lavoro.Grazie alle testimonianze dei lavoratori indiani impiegati nel circo itinerante, è venuta alla luce la drammatica realtà della loro condizione: costretti al montaggio e smontaggio del tendone, alla vendita dei biglietti e alle pulizie senza alcuna tutela né assistenza adeguata da parte dell’imprenditore Luca – come era chiamato da tutti Oreste Gravagna. Le richieste dei dipendenti per avere dispositivi di protezione individuale sono rimaste lettera morta nonostante le ripetute sollecitazioni.In conclusione, emerge un quadro spietato di sfruttamento e abusi perpetrati ai danni dei lavoratori indiani del Madagascar Circus da parte dell’imprenditore Oreste Gravagna. La denuncia delle condizioni disumane in cui erano costretti a vivere e lavorare rappresenta un monito contro lo sfruttamento nel mondo circense e la necessità urgente di garantire diritti e dignità ai lavoratori vulnerabili.