26 dicembre 2023 – 20:46
La Villa Verdi di Sant’Agata, situata nel Piacentino, è considerata l’equivalente italiano della casa natale di Wolfgang Amadeus Mozart a Salisburgo. Il maestro Riccardo Muti, giunto a Busseto per sostenere il recupero della dimora in cui il grande compositore italiano ha vissuto per circa cinquant’anni, esprime il suo auspicio riguardo al futuro di questa villa. Durante la visita, avviene una doppia inaugurazione e un concerto. Nella piazza principale del paese viene restaurata la statua bronzea di Verdi, mentre nella strada del Melodramma che attraversa il centro vengono posate due nuove pietre: una dedicata proprio a Muti, che nel 1997 ha ricevuto la cittadinanza onoraria da Busseto, e un’altra dedicata ad Antonino Votto. Queste si affiancheranno alle pietre dedicate ad altri grandi della musica, come Arturo Toscanini.La serata prosegue con la direzione di un galà verdiano nel piccolo teatro intitolato proprio a Verdi, con i proventi devoluti alla salvaguardia della Villa. Nonostante l’edificio sia attualmente all’asta, il ministero per i beni culturali ha recentemente avviato il procedimento di dichiarazione di pubblica utilità finalizzato all’esproprio del complesso immobiliare. Muti commenta positivamente l’interesse diretto del ministero verso il futuro della Villa Sant’Agata e auspica che diventi un centro importante per il mondo, da visitare per conoscere l’ambiente in cui Verdi ha creato gran parte delle sue opere. Il maestro ritiene che ciò rappresenti un fatto di grande importanza.Solo ieri sera, dal palco di casa a Ravenna, Muti ha ricordato che “Giuseppe Verdi è il pane di tutte le nazioni del mondo”, definendolo il “musicista della Vita” e sicuramente il suo preferito. La sua cinque giorni verdiana si conclude al Teatro Alighieri di Ravenna con uno storico scatto che ritrae un Verdi in età avanzata nel giardino della Villa Sant’Agata, creando un’atmosfera scenografica e fungendo quasi da monito per coloro che sono responsabili dell’acquisizione e del rilancio della villa dopo l’abbandono da parte degli eredi.Il concerto fa parte della Trilogia d’autunno che tradizionalmente chiude il Ravenna Festival. Nel 2024, l’11 maggio, la manifestazione si aprirà con il ritorno dei Wiener Philharmoniker diretti ancora una volta da Muti. La leggendaria orchestra viennese, già ospite del Festival molte volte (la prima partecipazione risale al 1992), ha arricchito il cartellone di eventi indimenticabili come la trilogia Mozart-Da Ponte. Durante questa occasione speciale, proporranno la Sinfonia N. 35 di Mozart, nota come “Haffner”, e la Sinfonia N. 9 di Schubert, conosciuta come “La grande”.