“Sindacalista coinvolto con la ‘ndrangheta: il mistero del virus informatico”

Date:

27 settembre 2024 – 13:45

Il sindacalista Domenico Ceravolo, 46 anni, membro della Filca Cisl edili, è stato coinvolto in un’operazione delle forze dell’ordine che sospettano il suo legame con la ‘ndrangheta. Le indagini hanno portato all’inoculazione di un virus informatico sul suo smartphone da parte dei mafiosi, mentre si preparava a testimoniare nel maxiprocesso Rinascita Scott in Calabria. L’accusa è stata sollevata dal fatto che le spese per il viaggio sono state coperte dal sindacato, non rientranti nelle attività istituzionali dell’ente.L’intercettazione di una telefonata tra Ceravolo e i vertici nazionali della Filca Cisl ha rivelato dettagli sospetti: il documento d’identità del sindacalista è stato trovato nella residenza di un boss mafioso. Gli inquirenti ritengono che ci sia stata una complicità diretta dei vertici sindacali a favore di Ceravolo, specialmente dopo l’inoculamento del trojan sul suo telefono aziendale.La reazione della Filca Cisl non si è fatta attendere: contattando il gestore Vodafone per segnalare anomalie sul telefono di Ceravolo e avviando la procedura per l’acquisto di un nuovo dispositivo. Il sindacalista ha ricevuto un Samsung S23 Ultra da 1400 euro come sostituto del precedente smartphone infetto.Con questo nuovo modello di ultima generazione, le autorità temono che qualsiasi tentativo futuro di installare software dannosi possa essere sventato. La vicenda si fa sempre più intricata e coinvolge aspetti tecnologici e criminali in una trama che mette in discussione la linea tra sindacato e malaffare.

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