24 gennaio 2025 – 10:45
La situazione critica che affligge da anni il sistema sanitario pubblico richiede una seria riflessione e azioni concrete. Le lunghe liste d’attesa per visite ed esami mettono in evidenza le disuguaglianze economiche tra i cittadini e costringono molti a rinunciare alle cure necessarie per salvaguardare la propria salute. La decisione di limitare l’attività intramoenia dei medici negli ospedali, presa dal nuovo commissario alla Città della Salute, Thomas Schael, deve essere valutata attentamente per evitare possibili effetti controproducenti.Il rischio che questa misura possa provocare un ulteriore esodo dei medici dalle strutture pubbliche è reale, considerando che la carenza di specialisti è uno dei principali problemi del sistema sanitario nazionale. Inoltre, l’abolizione della quota di incassi derivante dalle prestazioni intramoenia potrebbe aggravare i bilanci delle Aziende Sanitarie Locali, già in difficoltà finanziarie.È fondamentale attrarre e trattenere il personale sanitario offrendo condizioni di lavoro più dignitose. Gli stipendi attualmente previsti non sono all’altezza dell’impegno richiesto e le ore extra non sempre vengono compensate adeguatamente. Inoltre, le aggressioni verbali e fisiche nei confronti degli operatori sanitari da parte dei pazienti o dei loro familiari mettono a repentaglio la loro sicurezza sul luogo di lavoro.Il commissario Schael dovrebbe considerare attentamente tutte queste criticità prima di adottare misure drastiche che potrebbero avere conseguenze negative sulla qualità dell’assistenza sanitaria e sul benessere del personale ospedaliero. È necessario un approccio olistico che tenga conto delle reali esigenze del sistema sanitario pubblico e punti a migliorarne efficienza ed equità, garantendo al contempo condizioni di lavoro sicure e dignitose per tutti gli operatori coinvolti.