Situazione precaria del lavoro part-time in Italia: il 56,2% dei lavoratori costretto a scelte involontarie. Le donne le più colpite dalla mancanza di alternative.

In Italia, la situazione del lavoro part-time è complessa e spesso legata a condizioni di necessità o mancanza di opportunità alternative. Secondo il Report del Forum Disuguaglianze e Diversità, la maggioranza dei lavoratori part-time, pari al 56,2%, non ha scelto questa modalità contrattuale ma vi è stato costretto o l’ha accettato per mancanza di altre opzioni. Le donne sono particolarmente colpite da questa forma di impiego involontario, rappresentando circa tre quarti delle persone occupate a tempo parziale e subendo il part-time involontario in percentuale maggiore rispetto agli uomini.Il rapporto “Da conciliazione a costrizione: il part-time in Italia non è una scelta” evidenzia che in otto imprese su dieci le donne in part-time superano il 50% del totale dei dipendenti. Inoltre, si rileva che il 12% delle aziende utilizza il part-time in modo strutturale, coinvolgendo oltre il 70% dei dipendenti, con possibili ripercussioni sulla qualità del lavoro offerto.È importante sottolineare che il fenomeno del part time involontario sta crescendo anche nel Mezzogiorno, tra le persone straniere, tra coloro con bassa istruzione e tra coloro con contratti a tempo determinato. Questa situazione mette in luce la complessità della questione occupazionale nel contesto italiano e l’importanza di adottare politiche volte a garantire equità di genere e qualità del lavoro per tutti i lavoratori.