Il Parlamento del Perù ha dato il via libera al dispiegamento di 600 soldati americani per supportare il governo durante il vertice della Cooperazione Economica Asia-Pacifico (Apec) che si terrà a Lima, capitale del paese, dal 13 al 16 novembre. Questo summit riunisce le principali economie dell’Asia e del Pacifico, tra cui Stati Uniti e Cina, in un contesto segnato da tensioni sociali a seguito di annunci di scioperi nel settore dei trasporti e altre proteste anti-governative.Il primo ministro peruviano Gustavo Adrianzén ha cercato di minimizzare l’importanza del dispiegamento delle truppe sottolineando che situazioni simili si sono verificate durante i due precedenti vertici Apec ospitati dal Perù. Ha dichiarato ai media locali che il numero di soldati e armamenti coinvolti è paragonabile a quanto avvenuto in passato, garantendo che non ci saranno variazioni significative rispetto alle precedenti occasioni.L’arrivo delle truppe americane suscita dibattiti e preoccupazioni sulla presenza militare straniera sul suolo peruviano, mentre il governo cerca di assicurare che la loro presenza sia strettamente finalizzata alla sicurezza e al buon esito dell’evento internazionale. La decisione del Parlamento è stata accolta con reazioni contrastanti all’interno della società civile, con alcuni che temono possibili ripercussioni sulla sovranità nazionale e altri che vedono questa collaborazione come un segno di solidarietà internazionale.In un contesto geopolitico complesso e instabile, il Perù si prepara ad accogliere i leader mondiali per discutere questioni economiche cruciali per la regione dell’Asia-Pacifico. La presenza dei soldati americani aggiunge un elemento di tensione e attenzione alla situazione già delicata, evidenziando le sfide legate alla gestione della sicurezza in eventi di portata globale come l’Apec.
Soldati americani in Perù per il vertice Apec: dibattiti e preoccupazioni
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