21 gennaio 2025 – 22:45
Redda, un giovane di 24 anni proveniente dall’Egitto, si trova in una situazione disperata: da tre giorni vive sotto la pioggia, con indumenti bagnati e senza calzini di ricambio. La sua unica speranza è rinnovare il permesso di soggiorno presso l’Ufficio Immigrazione della Questura, che apre solo due volte alla settimana per appuntamenti. Redda si è messo in coda insieme ad altre cinquanta persone, provenienti da varie parti del mondo e accomunate dalla necessità di regolarizzare la propria situazione in Italia.La solidarietà tra coloro che si trovano in coda è palpabile: alcuni accendono fuochi per scaldarsi, altri portano cibo e coperte. Studenti, bambini, famiglie e coppie si alternano nell’attesa, supportandosi reciprocamente. Anche i residenti locali e alcune associazioni come Casa del Popolo Estella si mobilitano per offrire sostegno con bevande calde e assistenza.L’emergenza ha spinto la Questura a riorganizzarsi: a partire da febbraio alcune pratiche verranno reindirizzate presso una nuova sede, mentre la consegna dei documenti avverrà in un diverso commissariato. Nonostante le difficoltà e l’incertezza del futuro, Redda e gli altri continuano a lottare per ottenere quel documento che potrebbe cambiare radicalmente le loro vite.