07 dicembre 2024 – 11:45
Nilofaar Mohammadi, una studentessa di 25 anni iscritta alla magistrale in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Torino, si trova in una situazione angosciante a causa dei ritardi burocratici che impediscono a sua sorella di raggiungerla dall’Iran. Nonostante abbia superato l’esame e si sia già immatricolata, la giovane è bloccata nel suo paese d’origine da ben 140 giorni, in attesa del visto che le consentirebbe di trasferirsi in Italia per completare i suoi studi.La preoccupazione di Nilofaar per la sorte della sorella è palpabile: il tempo stringe e ogni giorno perso potrebbe significare un’opportunità persa per cambiare radicalmente il corso della propria vita. Per far sentire la voce della famiglia e degli altri studenti iraniani bloccati dalle lungaggini amministrative dell’ambasciata, Nilofaar si è unita a una protesta silenziosa davanti al rettorato dell’università insieme ad altri connazionali.Il messaggio sui cartelloni che tengono in mano è chiaro: i ritardi nell’emissione dei visti stanno creando disagi enormi agli studenti iraniani che desiderano frequentare il Politecnico di Torino. La richiesta del visto era stata presentata prima della scadenza indicata dalla legge, ma nonostante le rassicurazioni ricevute a settembre sul rilascio imminente del documento, la situazione non si è sbloccata.La frustrazione e l’incertezza crescono giorno dopo giorno tra gli studenti iraniani che vedono compromesse le loro ambizioni accademiche e professionali a causa di ostacoli burocratici insormontabili. Speranze e sogni sono sospesi in un limbo fatto di promesse non mantenute e tempistiche incerte, mentre il Politecnico resta privo della presenza preziosa di queste menti brillanti provenienti dall’estero.È urgente trovare una soluzione rapida ed efficace a questa situazione che sta penalizzando ingiustamente gli studenti iraniani desiderosi di arricchire la propria formazione all’estero. La solidarietà e il sostegno verso chi come Nilofaar lotta per garantire un futuro migliore alla propria famiglia devono essere al centro dell’attenzione delle istituzioni coinvolte, affinché nessun altro giovane talentuoso debba affrontare ostacoli simili nel perseguire i propri obiettivi accademici.