Sospensione obbligo ‘decantazione’ per magistrati con ruoli politico-amministrativi: polemiche e dibattiti

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Il provvedimento che sospende l’obbligo di ‘decantazione’ per tre anni senza ruoli di vertice per i magistrati che avevano ricoperto ruoli apicali politico-amministrativi, ha destato dibattiti e polemiche. Questa sospensione, che sarà in vigore fino al 31 agosto 2026, significa che i magistrati nominati durante questo periodo non saranno vincolati una volta tornati alla magistratura. Questo ha sollevato critiche da parte dell’opposizione, la quale sostiene che il vincolo previsto dalla riforma Cartabia dovrebbe essere applicato a tutti i magistrati indipendentemente dalla data di nomina. L’articolo 10 del decreto Milleproroghe, al comma 8-ter, stabilisce chiaramente che la riforma in materia di ricollocamento dopo aver assunto incarichi politico-amministrativi apicali presso le Amministrazioni Pubbliche titolari di interventi per il PNRR si applicherà solo agli incarichi assunti dopo il 31 agosto 2026. Questo significa che coloro che assumeranno tali incarichi prima di questa data non saranno soggetti all’obbligo di ‘decantazione’. La decisione ha generato un acceso dibattito sulla necessità di garantire l’indipendenza della magistratura e prevenire eventuali conflitti d’interesse.

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