Sovrappeso e obesità infantile in crescita: allarme Unicef. Dati preoccupanti nel 2022, con 37 milioni di bambini sotto i 5 anni sovrappeso e 390 milioni tra i 5 e i 19 anni. In Italia, nel 2023 il 28,8% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni è sovrappeso o obeso, con tassi più alti al Sud. L’Italia quarta in Europa per sovrappeso/obesità nei minori. Unicef sottolinea l’urgenza di affrontare questa problematica per la salute dei giovani.

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03 marzo 2025 – 10:03

La questione del sovrappeso e dell’obesità infantile è un fenomeno in costante crescita a livello globale, con numeri allarmanti che mettono in evidenza una situazione preoccupante. Secondo i dati forniti dall’Unicef, nel 2022 sono ben 37 milioni i bambini di età inferiore ai 5 anni che si trovano in sovrappeso, mentre oltre 390 milioni di bambini, adolescenti e giovani tra i 5 e i 19 anni rientrano nella stessa categoria, portando il totale a circa 427 milioni di individui affetti da questo problema. In particolare, nel sud Europa si contano circa 500mila casi di sovrappeso tra i più giovani.Nel contesto italiano, nel 2023 emerge un dato allarmante: il 28,8% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni presenta problemi di sovrappeso o obesità. Le regioni meridionali come la Campania (43,2%), il Molise (37,8%) e la Calabria (37,8%) registrano i tassi più elevati di sovrappeso/obesità, mentre le Provincie Autonome di Bolzano (15,3%), Trento (16,5%) e la Valle d’Aosta (19,5%) mostrano percentuali inferiori. A livello europeo l’Italia si posiziona al quarto posto per quanto riguarda il sovrappeso/obesità nei minori di 19 anni con valori del 36% per le ragazze e del 43% per i ragazzi.Il rapporto dell’Unicef intitolato ‘Il peso è giusto?’ sottolinea l’urgenza di affrontare questa problematica in modo efficace. Carmela Pace, Presidente dell’Unicef Italia ha dichiarato che il sovrappeso e l’obesità rappresentano una minaccia crescente per la salute dei giovani poiché non mangiare a sufficienza non è l’unica forma di malnutrizione: anche alimentarsi in modo scorretto può compromettere gravemente la salute. La disponibilità diffusa di cibi poco salutari a basso costo contribuisce a creare uno scenario negativo dove molti bambini – soprattutto quelli svantaggiati – non ricevono l’apporto nutritivo necessario per una crescita sana.

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