Quattordici anni di storia, emozioni e sfide che si sono succedute nella Dinamo Banco di Sardegna Sassari, un percorso di alti e bassi che è stato il mio privilegio vivere da vicino, con entusiasmo e passione. Oggi, in un momento di grande sincerità, ho deciso di lasciare la panchina biancoblù, dopo una stagione non proprio convincente per i nostri tifosi, ed entrambi i miei colleghi del settore tecnico e amministrativo. Ho scelto questo momento per annunciare il mio addio in conferenza stampa, volendo evitare ogni tipo di polemica che potrebbe insinuarsi nelle ore successive.Ricordo con piacere le gioie dei successi, soprattutto il ‘triplete’ del 2015 che mi ha lasciato un ricordo indelebile. Ma ho anche imparato da ciò, riconoscendo i limiti e le difficoltà che abbiamo affrontato nelle stagioni successive.In questo percorso sono stato anche allenatore ed è stata un’esperienza straordinaria, in cui mi sento molto legato al gruppo, con il quale ho vissuto momenti di gioia e successo. Sono passione e sanguignità i sentimenti che guida il mio lavoro e la mia scelta di lasciare ora è una scelta personale, non certo imposta da alcun tipo di pressione.Non sono stato capace più di sentire quel fuoco interiore, la determinazione che mi ha sempre guidato. Ecco perché ho deciso di non proseguire: è l’unico modo per evitare che i sentimenti siano travolti dalle emozioni.Il ringraziamento va a tutti quanti hanno contribuito al mio lavoro in questi quattordici anni passati qui a Sassari. Nonostante ci sia stata la delusione delle ultime stagioni, sono grato per aver potuto far parte di questa squadra così impegnativa e con tanti tifosi fedeli.Spero che il prossimo addetto stampa che terrà in mano questo microfono sarà l’ufficiale portabandiera del nuovo manager tecnico. Spero ancora una volta per tutti voi, soprattutto per i nostri giovani giocatori e anche per il resto dell’organizzazione.Vorrei concludere dicendo che si deve ricordare cosa è stato fatto negli ultimi due anni, ovvero: un cambio troppo veloce di giocatori. Questo è l’errore più grande che abbiamo commesso. Tutto quello che abbiamo imparato ed appreso non era sufficiente.Quando hai un roster in costante cambiamento perde la sua base e diventa difficile costruire una squadra competitiva. Sono state due stagioni a mio giudizio, non molto convincenti.È stato mio il merito di tale accaduto ma sono sempre pronto ad assumere l’errore: mi sento responsabile di ciò che è accaduto in questi ultimi anni e perciò voglio confessare il fatto. Tuttavia è questo un errore, se non manteniamo una base solida da cui ripartire diventa veramente difficile andare avanti.Ecco dunque il mio addio a Sassari ma anche l’invito a voltar pagina. La Dinamo dovrà rinnovarsi con un nuovo general manager e costruire un roster più competitivo per la prossima stagione.La squadra è salva, non c’è nessun problema in fatto di classifica. Ecco perché si tratterà di cercare un risultato positivo nella partita di sabato sera a Trieste. Vogliamo vincere questa sfida finale e chiudere la nostra ultima gara con una vittoria. Questo è il nostro obiettivo, anche per andarci in campo determinati.L’assistant coach Massimiliano Oldoini ha espresso le sue speranze nella prossima stagione.