L’orizzonte dei Mondiali 2026 proietta nuovamente Karim Benzema nell’orbita della nazionale francese, un ritorno potenzialmente carico di significato e complessità.
L’attaccante, attualmente in forza all’Al-Ittihad, con 37 anni e una carriera costellata di successi, ha espresso la sua disponibilità a rispondere ad una eventuale chiamata da parte del ct, sottolineando l’ineluttabilità dell’appeal di una competizione di tale portata: “Chi potrebbe rifiutare un Mondiale?”.
Il rapporto di Benzema con i Bleus è stato tutt’altro che lineare, segnato da alti e bassi, da momenti di gloria a periodi di esilio.
La sua esclusione, legata al controverso caso del sex tape, aveva interrotto un percorso costellato di 97 presenze e un’innegabile leadership tecnica.
La successiva reintegrazione, sebbene accolta con sollievo da molti, non ha cancellato del tutto la percezione di una frattura.
L’imminente transizione sulla panchina francese, con l’addio di Didier Deschamps dopo 14 anni di regno, apre uno scenario di rinnovamento e di nuove opportunità.
In questo contesto, Benzema si sbilancia apertamente in favore di Zinedine Zidane, figura iconica del calcio francese e campione del mondo nel 1998.
La scelta, per l’attaccante, rappresenta un atto di fiducia in un leader capace di restituire alla nazionale un’identità forte e vincente.
“Se Zizou dovesse mai diventare allenatore della nazionale francese, gli auguro tutto il meglio,” ha affermato Benzema, esprimendo ammirazione e rispetto per il suo predecessore.
La sua convinzione è incondizionata: “In ogni caso, Zizou vincerà.
Non importa il club, la nazionale: ovunque vincerà lui.
” Questa affermazione rivela non solo una profonda fiducia nelle capacità di Zidane, ma anche un desiderio di vedere il calcio francese tornare a dominare la scena mondiale, guidato da una figura capace di ispirare e motivare i giocatori.
L’eventuale ritorno di Benzema in nazionale, sotto la guida di Zidane, potrebbe rappresentare una nuova era per i Bleus, un’opportunità per sanare le ferite del passato e costruire un futuro di successi, in cui l’esperienza e il talento si fondono per raggiungere traguardi ambiziosi.
La sfida, tuttavia, sarà ardua: riconciliare le aspettative di un campione con le esigenze di una squadra in ricostruzione, dimostrando al mondo che il calcio francese è ancora in grado di competere ai massimi livelli.





