La visione di un’atletica leggera rinnovata, incarnata dal Grand Slam Track, si scontra con la cruda realtà finanziaria, costringendo a una sospensione significativa del progetto.
L’annuncio, espresso con amarezza dall’ideatore e leggenda della pista, Michael Johnson, proietta un’ombra sul futuro del circuito: nessuna edizione nel 2026 fino a quando tutti gli impegni economici presi con gli atleti e i partner della stagione 2025 non saranno saldati.
La nascita del Grand Slam Track, presentata nel 2024 come un tentativo audace di rivitalizzare l’atletica, si fondava su un modello innovativo.
L’obiettivo era creare un circuito esclusivo, con gare riservate ad atleti sotto contratto e un sistema di premi significativamente più generoso rispetto ai modelli tradizionali.
Le prime tappe, a Kingston, Miami e Philadelphia, hanno inizialmente suscitato interesse, seppur le edizioni si siano via via ridotte in termini di durata e dimensioni degli impianti.
L’annullamento dell’appuntamento di Los Angeles, previsto per la fine di giugno, ha segnato un punto di svolta drammatico, rivelando le fragilità economiche che minacciavano l’intero progetto.
L’amara ironia, come sottolineato da Johnson, risiede nella promessa infranta: quella di garantire pagamenti rapidi e adeguati agli atleti.
La difficoltà nel mantenere questa promessa è direttamente collegata alla perdita di investitori e a imprevisti cambiamenti di scenario economico, fattori esterni che hanno reso insostenibile la struttura finanziaria del circuito.
Nonostante l’attrattiva del modello e la presenza di figure di spicco come Sydney McLaughlin-Levrone e Gabby Thomas, il Grand Slam Track ha faticato a coinvolgere alcuni dei nomi più caldi dello sprint mondiale, tra cui Noah Lyles, Julien Alfred e Sha’Carri Richardson, elementi cruciali per il successo di un circuito di questo tipo.
L’assenza di queste star, unita alle difficoltà finanziarie, ha contribuito a creare un circolo vizioso che ha compromesso la sostenibilità del progetto.
La situazione solleva interrogativi profondi sul futuro dell’atletica leggera e sulla capacità di innovare un sistema che spesso fatica a bilanciare la passione per lo sport con le esigenze del mercato.
Il Grand Slam Track, con le sue ambizioni e i suoi fallimenti, rappresenta una lezione amara: quella che anche le idee più audaci, se non supportate da solide basi finanziarie, rischiano di naufragare nel mare della realtà.
Il futuro vedrà, ora, una fase di ristrutturazione e ricerca di nuove partnership, con la speranza di poter riprendere il cammino verso una nuova era per l’atletica leggera, un percorso che, al momento, appare incerto e gravido di sfide.