Un’amara sconfitta ai rigori condanna l’Inter a inseguire il Napoli, che attende la vincente dei scontri diretti tra Bologna e Inter per la finale di Supercoppa Italiana.
Al cospetto di una partita intensa e combattuta, conclusasi con un pareggio per 1-1 dopo i tempi regolari (arricchiti dai recuperi), il destino dei rossoblù e nerazzurri si è giocato in un drammatico sorteggio dalla battuta di pallone.
Il peso del momento si è manifestato con chiarezza: Ravaglia, il portiere del Bologna, si è eretto a figura chiave, parando con prontezza e intuizione, mentre i nervosismi hanno tradito i tiratori dell’Inter, che hanno accumulato errori fatali, riuscendo a concretizzare solo due delle cinque occasioni.
La rete decisiva, che proietta il Bologna alla conquista del trofeo, è stata siglata da Ciro Immobile, che finalmente esordisce a segno con la maglia dei nuovi colori, coronando una prestazione caratterizzata da un primo tempo brillante e un secondo tempo più faticoso, ma comunque risolutivo.
La partita, al di là dell’esito finale, ha offerto spunti interessanti.
Il Bologna, nel primo tempo, ha dimostrato una superiorità tattica e un gioco più fluido, imposto con qualità e precisione, creando diverse occasioni da gol.
L’Inter, pur soffrendo, ha reagito nella ripresa, accorciando le distanze grazie a una maggiore intensità e a una ritrovata determinazione.
La partita, quindi, ha messo in luce le qualità di entrambe le squadre, ma anche le fragilità, evidenziando la difficoltà di gestire la pressione in un incontro di questa importanza.
La Supercoppa, in definitiva, si è rivelata una prova di forza non solo fisica, ma anche mentale, premiando la squadra più lucida e cinica nel momento cruciale della lotteria dei rigori.
L’Inter dovrà analizzare attentamente gli errori commessi, mentre il Bologna potrà festeggiare un successo meritato, frutto di una solida organizzazione e di una grande capacità di soffrire.





