L’Inter, galvanizzata dalla reazione necessaria dopo l’amaro confronto con il Napoli, ristabilisce la propria autorità sul campo, piegando una Fiorentina apparsa in evidente affanno.
La partita, inizialmente segnata da un primo tempo equilibrato e privo di particolari spunti creativi, ha visto i nerazzurri emergere con una superiorità indiscutibile nella ripresa, orchestrata da un ispirato Cristian Chivu.
La metamorfosi del gioco interista è stata incarnata dalle prestazioni di Hakan Calhanoglu, autore di una doppietta che ha rispecchiato la sua capacità di dettare i tempi e di trovare la via del gol con precisione chirurgica.
A completare il quadro, la rete di Antonin Sucic, ulteriore testimonianza della solidità e della capacità di finalizzazione dimostrata dalla squadra milanese.
Questa vittoria non è solo un successo sportivo, ma un segnale chiaro delle ambizioni nerazzurre.
Permette all’Inter di consolidare la propria posizione in classifica, raggiungendo il Milan e rimanendo in scia delle capoliste, Napoli e Roma, con un divario di soli tre punti.
Il distacco, pur esistente, evidenzia la potenziale capacità dell’Inter di lottare per il primato.
Al contrario, la Fiorentina affonda in una spirale di difficoltà sempre più preoccupante.
L’inizio di stagione rappresenta un campanello d’allarme sonoro, un’anomalia statistica che si traduce in un record negativo: mai in precedenza i viola avevano collezionato un avvio di campionato così travagliato, caratterizzato da una mancanza di successi che si scontra con una realtà di pari e sconfitte.
La situazione è aggravata da una fragilità difensiva che si manifesta con una media di gol subiti elevata, condividendo il primato della peggiore difesa del campionato con l’Udinese.
Questo dato riflette una serie di problematiche strutturali che vanno ben oltre i singoli errori individuali e richiedono un’analisi approfondita e soluzioni concrete per invertire il trend e risollevare il morale della squadra e dei tifosi toscani.
Il futuro della Fiorentina appare quindi avvolto in una nebbia di incertezza, richiedendo un intervento urgente e radicale per evitare conseguenze ancora più negative.






