A quasi 47 anni, Manny Pacquiao ha riscritto le aspettative nel pugilato, offrendo una performance sorprendente contro il campione WBC dei welter, Mario Barrios, a Las Vegas.
Il ritorno sul ring, dopo quattro anni di pausa, ha generato un acceso dibattito: un’icona sportiva, multiplo campione del mondo in otto diverse categorie di peso, poteva ancora competere con un pugile di nuova generazione, vent’anni più giovane e al culmine della sua carriera? La risposta, ambivalente, è giunta attraverso un verdetto di parità che ha lasciato l’arena dell’Mgm Grand Garden Arena in fermento.
Il match, preceduto da un coro di fischi rivolti a Pacquiao – forse una reazione spontanea del pubblico americano verso un atleta percepito come “vecchio” – si è rivelato un duello di grande intensità, una sfida di esperienza contro potenza atletica.
Pacquiao, pur mostrando i segni del tempo, ha dimostrato una saggezza tattica e una capacità di adattamento notevoli, contrastando la fisicità di Barrios con un gioco di movimento, contropiede e abilità nel combattimento ravvicinato.
Il suo ritmo, la sua capacità di variare la distanza e il suo tempismo, come ammette lo stesso Barrios, hanno rappresentato una prova ardua per il campione, costringendolo a combattere al limite delle sue possibilità.
La decisione dei giudici, divisa tra un cartellino favorevole a Barrios (115-113) e due che hanno decretato parità, riflette la complessità dell’incontro.
Nonostante le aspettative di molti, Pacquiao non solo ha evitato una sconfitta umiliante, ma ha dimostrato di possedere ancora l’abilità e la determinazione per competere ai massimi livelli.
La sua performance ha alimentato un rinnovato interesse per il pugilato e ha sollevato interrogativi sulla longevità di una carriera sportiva di eccellenza.
L’accoglienza calorosa del pubblico, che ha espresso la propria preferenza per il filippino con un’esplosione di applausi al termine del match, testimonia il profondo rispetto e l’affetto che il pugile ha conquistato nel corso della sua straordinaria carriera.
Il pareggio, lungi dall’essere una delusione, è stato interpretato come un presagio di una possibile rivincita, un’opportunità per Pacquiao di riscattare la parità e per Barrios di difendere il suo titolo contro un avversario che, nonostante l’età, rimane una forza da non sottovalutare.
La sua tenacia e la sua capacità di ispirare, ancora una volta, hanno trasceso la semplice competizione sportiva, confermando il suo status di leggenda del pugilato.