Il sogno di un’altra medaglia per il Setterosa si infrange a Singapore, nel palcoscenico dei Campionati Mondiali, in una partita combattuta e dolorosamente conclusa con il risultato di 12-9 a favore dell’Ungheria, squadra in ascesa e già vice-campione del mondo.
Un verdetto che lascia l’Italia a riflettere su una prestazione altalenante, segnata da lampi di brillantezza ma anche da un evidente calo di rendimento nei momenti cruciali.
L’Ungheria, dimostrando una maturità tattica e una coesione di squadra notevoli, ha progressivamente consolidato il vantaggio, portandosi sul 7-5 al termine del secondo tempo parziale.
L’Italia, nel primo tempo, aveva mostrato una resistenza encomiabile, con un punteggio di 5-4, evidenziato da una rete di Bianconi, che aveva illuso per qualche istante un possibile sorpasso.
La chiave del successo magiaro risiede in una serie di fattori.
In primis, una difesa solida e organizzata, capace di neutralizzare le offensive azzurre e di sfruttare al meglio i contropiedi.
In secondo luogo, una straordinaria efficacia in superiorità numerica, dove la precisione e la rapidità dei movimenti hanno messo a dura prova la reazione della difesa italiana.
E, infine, la performance eccezionale di Keszthely, vera dominatrice dell’incontro, che con i suoi quattro gol ha incarnato lo spirito di iniziativa e la determinazione della sua squadra.
Un episodio emblematico racchiude in sé la frustrazione dell’Italia: due tiri consecutivi, sforzi disperati di Sumergi e Garda, conclusi a pochi secondi dal cambio campo, con una difesa schierata in posizione di blocco, un’immagine che simboleggia la difficoltà nel trovare la soluzione in un momento di pressione.
La superiorità ungherese in questo frangente non è stata solo una questione di forza fisica, ma soprattutto di lucidità e capacità di gestire la partita.
La partita a Singapore non è stata una sconfitta senza appello, ma piuttosto un’occasione per analizzare a fondo i punti deboli e rafforzare le qualità che contraddistinguono il Setterosa.
L’esperienza maturata in questa competizione sarà fondamentale per affrontare le prossime sfide, con l’obiettivo di ritornare a competere ai vertici del panorama mondiale della pallanuoto femminile.
La giovane generazione azzurra, pur con rammarico, ha dimostrato di possedere le potenzialità per raggiungere traguardi ambiziosi, a patto di lavorare con dedizione e costanza.