Spreco alimentare in Italia: costi elevati e sfide da affrontare

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Il tema dello spreco alimentare in Italia continua a destare preoccupazione, con una crescita della quantità di cibo gettato nella spazzatura e una diminuzione dell’attenzione verso le buone pratiche. Secondo il Rapporto ‘Il caso Italia’ 2025 dell’Osservatorio Waste Watcher International, elaborato da Ipsos/Università di Bologna, l’Italia si trova di fronte a un costo elevato di 14,1 miliardi di euro dovuto allo spreco alimentare, che corrisponde a 4,5 milioni di tonnellate di prodotti sprecati. Questo si traduce in un costo medio per persona di quasi 140 euro all’anno, in aumento rispetto ai 126 euro dell’anno precedente.La situazione è particolarmente critica nelle nostre case, dove si registra un costo di 8,2 miliardi di euro sul totale del costo generato dallo spreco lungo tutta la filiera alimentare. La Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, fondata dalla campagna Spreco Zero e fissata per il 5 febbraio, segna il countdown verso l’obiettivo delle Nazioni Unite del 2030: dimezzare lo sperpero alimentare. Per raggiungere questo obiettivo ambizioso, ogni individuo dovrà tagliare circa 50 grammi di cibo alla settimana entro il 2029.È urgente agire considerando che attualmente vengono sprecati in media 88,2 grammi di cibo al giorno per persona in Italia, con un aumento rispetto all’anno precedente. Frutta fresca e pane sono i principali protagonisti dello spreco alimentare settimanale (rispettivamente 24,3 e 21,2 grammi), seguiti da verdure e insalata. Questa tendenza non solo comporta uno spreco economico significativo ma allontana anche l’accesso al cibo sano e sostenibile.L’insicurezza alimentare nel paese è in aumento (+13,95% rispetto al +10,27% del 2024), con le regioni meridionali e centrali più colpite sia dal punto di vista dello spreco che dell’insicurezza alimentare. Le fasce sociali più deboli sono quelle che registrano maggiormente uno spreco elevato. Tuttavia, esistono differenze regionali notevoli: al Nord si registra uno spreco medio inferiore rispetto alle altre aree.Per contrastare questa tendenza negativa è fondamentale adottare buone pratiche quotidiane. Il coordinatore del Rapporto invita a utilizzare la app dello Sprecometro come strumento per monitorare e ridurre lo spreco alimentare individualmente. Ogni piccola azione conta nell’impegno comune per ridurre lo sperpero alimentare e garantire un futuro sostenibile per tutti.

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