Stati Uniti respingono richiesta CPI su Israele e Hamas: Blinken critica equiparazione

Gli Stati Uniti hanno respinto categoricamente la richiesta avanzata dal procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, di emettere mandati di arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, del ministro della Difesa Yoav Gallant e dei leader di Hamas. Il segretario di stato Antony Blinken ha espresso netta contrarietà all’idea di equiparare Israele al gruppo estremista Hamas, definendo tale equiparazione come vergognosa e potenzialmente dannosa per le trattative in corso volte a raggiungere un cessate il fuoco nella regione. La posizione degli Stati Uniti è chiara nel sottolineare l’importanza di distinguere tra uno Stato sovrano come Israele e un’organizzazione terroristica come Hamas, al fine di preservare la stabilità e favorire una soluzione negoziata al conflitto. L’annuncio del procuratore della CPI ha suscitato reazioni contrastanti a livello internazionale, con alcuni paesi che sostengono la necessità di indagare sulle violazioni dei diritti umani da entrambe le parti coinvolte nel conflitto israelo-palestinese, mentre altri ritengono che questa mossa possa compromettere gli sforzi diplomatici in corso per porre fine alla violenza e avviare un processo di pace duraturo. In un contesto già delicato e segnato da tensioni crescenti, la decisione della CPI rischia dunque di alimentare ulteriori controversie e complicare ulteriormente la ricerca di una soluzione politica al conflitto che da decenni insanguina il Medio Oriente.