La situazione attuale nel settore automobilistico è definita come “drammatica” e richiede un intervento diretto da parte del governo centrale. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha sottolineato la necessità che Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, venga convocato a Palazzo Chigi per affrontare le criticità dell’azienda. Negli ultimi due anni, Stellantis non ha effettuato investimenti significativi, né in ricerca e sviluppo; si prevede che la produzione scenderà al di sotto delle 300 mila unità nel 2024, una cifra mai registrata dal lontano 1957.Landini ha evidenziato che Stellantis ha principalmente operato tagliando risorse: più di 12.000 posti di lavoro sono stati eliminati insieme a riduzioni nella ricerca e nello sviluppo. L’azienda sembra orientata verso la delocalizzazione produttiva in paesi come il Marocco anziché investire internamente. Ridurre i costi dovrebbe essere accompagnato da un potenziamento della componentistica e delle filiere produttive, aspetti trascurati negli ultimi anni.Il potenziale produttivo degli stabilimenti italiani potrebbe raggiungere i 2 milioni di auto all’anno, ma attualmente si sta molto al di sotto di questo traguardo storico. Landini ha citato il rinvio della giga Factory di Termoli come esempio concreto delle difficoltà incontrate dall’industria automobilistica italiana. È urgente una programmazione sistemica che coinvolga non solo le aziende e i sindacati ma anche gli enti governativi per affrontare le sfide legate alla transizione tecnologica in atto.L’ex Fiat, ora Fca, ha commesso errori strategici concentrando troppo l’attenzione sul segmento delle auto di lusso anziché investire precocemente nell’elettrificazione. Queste decisioni hanno contribuito al ritardo tecnologico europeo rispetto ai competitor internazionali come Cina, Stati Uniti e Giappone. È necessario un cambio di rotta immediato per recuperare terreno e garantire un futuro sostenibile all’industria automobilistica europea.
“Stellantis: la crisi nel settore automobilistico italiano e le sfide per il futuro”
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