Il 2024 si è rivelato un anno estremamente difficile per Stellantis, contrassegnato da una brusca inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti. I dati sulla produzione dell’azienda hanno registrato un crollo significativo, segnando una netta contrazione rispetto al periodo di crescita che l’aveva caratterizzata fino a quel momento. Tutti gli stabilimenti hanno riportato risultati negativi, con le perdite maggiori concentrate nel settore degli autoveicoli rispetto a quelli commerciali.Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl, ha evidenziato con preoccupazione questa situazione durante la presentazione dei dati relativi al 2024 a Torino. Ha sottolineato come il livello di produzione raggiunto rappresenti un vero e proprio ritorno al passato, equiparabile alla situazione del lontano 1956.Secondo quanto comunicato dalla Fim-Cisl, nel corso del 2024 Stellantis ha prodotto complessivamente 475.090 unità, registrando una drastica diminuzione del 36,8% rispetto all’anno precedente. In particolare, il settore automobilistico ha subito una flessione ancora più marcata, con soli 283.090 veicoli prodotti (-45,7%).L’andamento negativo della produzione è stato costante nel corso dell’intero anno, con cali che sono andati dall’21% al 70% nelle auto. Le previsioni pessimistiche formulate nei trimestri precedenti si sono purtroppo materializzate alla fine dell’anno, comportando un aumento degli ammortizzatori sociali e la necessità di chiudere anticipatamente diversi impianti coinvolgendo quasi ventimila dipendenti.In conclusione, il 2024 resterà impresso nella storia di Stellantis come un anno critico e problematico dal punto di vista produttivo e occupazionale, richiedendo azioni concrete per invertire questa tendenza negativa e rilanciare l’azienda verso una nuova fase di crescita e sviluppo sostenibile.
Stellantis nel 2024: crollo della produzione e sfide occupazionali
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