“Strage di Acca Larentia: tensione in vista della commemorazione del 7 gennaio”

La memoria di Stefano Recchioni, una delle vittime della strage di Acca Larentia del 1978, viene onorata da una targa firmata ‘i camerati’. A pochi giorni dalla commemorazione annuale del 7 gennaio, l’atmosfera si fa tesa e crescono le richieste al Ministero dell’Interno di vietare la manifestazione. Lo scorso anno, durante la commemorazione delle tre vittime, si sono verificati saluti romani che hanno portato all’apertura di un processo a 31 militanti di Casapound.Il Partito Democratico romano, tramite il segretario Enzo Foschi, ha immediatamente chiesto al Campidoglio di rimuovere la targa definendola come “ennesima provocazione fascista”. La targa è apparsa durante la notte in una via vicina a via Acca Larentia, dove nel 1978 c’era una sede dell’MSI e dove avvenne l’agguato in cui persero la vita Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta. Recchioni morì invece durante gli scontri successivi ai due omicidi. Foschi ha anche chiesto al Ministero dell’Interno di impedire i saluti romani ad Acca Larentia, riferendosi agli eventi dello scorso anno.Un appello simile è stato lanciato dall’ANPI che ha esortato Piantedosi a “vietare il raduno fascista ad Acca Larentia e dichiarare fuorilegge le organizzazioni fasciste”.Nel frattempo, sui social network, l’associazione Acca Larentia sta invitando alla commemorazione del 7 gennaio con una locandina che recita ‘Presente’, sottolineando: “Essere presenti è un dovere per tutti i camerati caduti”.L’anno scorso il ricordo dei tre militanti di destra morti nel 1978 è stato segnato da polemiche a causa dei saluti romani durante la cerimonia.