La grave accusa sollevata dalla Protezione civile di Gaza, che rientra nel governo di transizione di Hamas, coinvolge direttamente l’Esercito di difesa d’Israele (Idf) in un episodio di massima gravità accaduto nella settimana scorsa. Il 23 marzo scorso è stata la data del violento scontro tra Israele e le fazioni politiche che governano Gaza, seguito a una serie di lanci di razzi nel territorio israeliano da parte dei gruppi palestinesi.La descrizione della scena è drammatica: in un solo giorno sono stati uccisi 15 medici palestinesi mentre lavoravano presso l’Ospedale shifa, il principale ospedale di Gaza. La sparatoria ha creato un panorama devastante a Gaza, con morti e feriti che continuano ad aumentare.La Protezione civile della Striscia di Gaza ha espresso una profonda condanna per gli eventi accaduti. I funzionari palestinesi hanno lamentato che le autorità israeliane non sono state in grado di fermare i colpi, permettendo così la strage dei medici. Le proteste contro l’accaduto si sono rapidamente diffuse a Gaza e dintorni, con manifestanti che marciavano nelle strade della Striscia urlando slogan contro Israele.Le accuse mosse dall’organizzazione governativa di Hamas non sono state confermate, ma il panorama politico è ormai esploso. Le conseguenze delle azioni israeliane continuano a fare notizia e ad aprire nuove polemiche sull’ambiente di tensione che regna nel Medio Oriente.La protezione civile di Gaza ha invocato un intervento internazionale per fermare i colpi sparati dai militari israeliani e salvaguardare la vita dei medici ancora intrappolati nell’Ospedale shifa.
Strage in Palestina:15 Medici uccisi dal fuoco Israele, le proteste di Gaza contro l’Esercito d’Israele.
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