08 febbraio 2025 – 12:01
Lo stupore e il disorientamento sono palpabili riguardo agli esami diagnostici su un animale all’interno di un ospedale destinato alla cura degli esseri umani, come riportato nel comunicato dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri della Valle d’Aosta sulla vicenda della gatta Atena sottoposta a un intervento chirurgico dal suo padrone, il radiologo interventista Gianluca Fanelli, in una delle sale di angiografia del Parini. Il comunicato dell’Ordine, firmato dal presidente Roberto Rosset, si conclude con la promessa che, qualora emergessero responsabilità individuali, l’Ordine interverrà a tutela dei cittadini. Viene anche menzionata la professione veterinaria: i medici veterinari hanno già espresso pubblicamente il loro parere sulla questione confermando che la competenza in materia appartiene esclusivamente a loro. L’Ordine dei medici adotta una posizione cauta poichè al momento le informazioni disponibili provengono solo dai media. Si fa riferimento alle indagini in corso da parte degli organi competenti per verificare eventuali violazioni dei regolamenti sanitari, dei protocolli di sicurezza e delle norme igieniche fondamentali per prevenire contaminazioni.Si sottolinea come la presenza di animali in un ambiente ospedaliero possa costituire un rischio biologico compromettendo gli standard di igiene e sicurezza previsti per la tutela dei pazienti. Questo è il motivo per cui eventuali considerazioni da parte dell’Ordine saranno espresse solo al termine delle verifiche. Vengono sollevate anche considerazioni etiche: la comunità medica valdostana vanta eccellenze in tutti i settori e non meritava una tale esposizione mediatica, specialmente durante un periodo così difficile in cui tutti i professionisti sanitari stanno operando con massimo impegno.Inoltre si evidenzia che la polarizzazione delle opinioni tra gli animalisti che difendono il medico e coloro che condannano le sue azioni non favorisce un confronto costruttivo tra gli organismi e le autorità competenti sia legalmente che professionalmente; ciò non contribuisce alla salute politica, alla fiducia dei cittadini né all’immagine della regione.