Durante la serata inaugurale del 75° Festival di Berlino, l’attrice e attivista scozzese Tilda Swinton ha espresso profonde riflessioni sull’attualità, sottolineando come il disumano abbia ormai invaso il nostro sguardo e come i massacri perpetrati dagli stati stiano generando terrore in diverse parti del mondo. Tuttavia, durante l’incontro stampa per celebrare il suo Orso d’oro onorario insieme alla neo direttrice artistica Tricia Tuttle, i toni sono risultati più pacati e le parole chiave sono diventate “connessione” e “comunità”, evidenziando l’importanza della comunicazione e della condivisione come strumenti salvifici.Swinton ha sottolineato la necessità di credere nel potenziale di cambiamento delle menti e dei cuori di coloro che la pensano diversamente da noi, ribadendo l’importanza di stringersi alla propria comunità per non arrendersi mai. Inoltre, ha affrontato il tema del Bds (Boycott, Divestment and Sanctions), esprimendo rispetto per questa campagna globale ma decidendo comunque di partecipare alla Berlinale di quest’anno per ritenere più utile la sua presenza in quel contesto.Rivelando che il film più importante della sua vita è stato “Power of Ten” di Charles e Ray Eames, Swinton ha raccontato come questo cortometraggio scientifico abbia cambiato radicalmente la sua visione del mondo fin dall’infanzia. Infine, ha parlato dei suoi progetti futuri annunciando un anno sabbatico in cui si dedicherà a qualcosa di diverso dopo circa 15 anni di intensa attività nel mondo del cinema.
“Swinton a Berlino: connessione e comunità come strumenti salvifici”
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