Tendenza legislativa divisa sulla limitazione dello ius sanguinis: critiche della Lega e risposta di Forza Italia

La contrapposizione tra gli alleati di governo si accentua, non solo a causa del posizionamento in Europa ma anche per le misure approvate dal Consiglio dei Ministri (CdM) nel suo ultimo incontro su proposta del Ministro degli Esteri Antonio Tajani e leader di Forza Italia. Queste misure hanno l’obiettivo di limitare lo ius sanguinis, ovvero il diritto che consente ai figli di cittadini italiani o in possesso della cittadinanza di nascita di ottenere la cittadinanza senza dover superare alcuna prova o esame se hanno un genitore con tale qualifica. Tale approfondimento è stato introdotto per evitare abusi ed ingiustizie nei processi di naturalizzazione.I deputati della Lega, Dimitri Coin e Graziano Pizzimenti, sembrano avere opinioni divergenti rispetto a quanto stabilito nel CdM. Essi sostengono la necessità di “correttivi” in Parlamento, il che suggerisce un impegno legislativo per modificare le norme approvate. La loro critica si concentra sulla stretta applicata ai discendenti degli emigrati all’estero, spesso originari dalle regioni venete, lombarde, piemontesi o friulane. Questa scelta è vista come una limitazione eccessiva, particolarmente in un contesto in cui si vuole facilitare la concessione della cittadinanza a giovani immigrati, spesso di origine islamica.La replica di Forza Italia al riguardo non lascia spazio per dubbi: il partito è sorpreso dalle dichiarazioni dei deputati leghisti, specialmente considerando che questi ultimi erano d’accordo su tale provvedimento quando era stato discusso nel CdM. L’accento posto dalla contrapposizione tra i due esponenti politici evidenzia la complessità delle discussioni interne alla maggioranza di governo in questo momento.