In Bolivia, la situazione di tensione e violenza persiste con i blocchi stradali che si protraggono da due settimane. Gli scontri tra i sostenitori dell’ex presidente Evo Morales e le forze dell’ordine si sono intensificati, culminando in episodi estremi come l’utilizzo di esplosivi durante un’imboscata a Parotani, nel dipartimento di Cochabamba. La Polizia boliviana ha riportato gravi ferite tra i propri agenti, con immagini agghiaccianti che mostrano l’amputazione di un arto e lesioni gravi.Nonostante la temporanea rimozione dei blocchi stradali dalla polizia, i seguaci di Morales hanno rapidamente ripristinato le barricate sulla strada principale che collega Cochabamba con Oruro e La Paz. In un discorso telefonico alla radio Chapareña Kawsachun Coca, l’ex presidente ha elogiato il coraggio e l’impegno dei manifestanti, definendoli difensori del popolo in tempi di crisi economica.Le dichiarazioni incendiarie tra Morales e le autorità locali non fanno che acuire la tensione politica nel paese. Mentre il sindaco di Cochabamba accusa apertamente Morales per ogni atto violento o mortale verificatosi durante le proteste, il leader carismatico ribatte scaricando la responsabilità sul governo attuale.La Bolivia si trova così divisa tra due visioni opposte: da una parte, i sostenitori accesi di Evo Morales pronti a difenderlo ad ogni costo; dall’altra, le istituzioni ufficiali che chiedono il ripristino dell’ordine pubblico e della circolazione stradale. In questo clima incandescente, il futuro del paese è avvolto in un’atmosfera densa di conflitto e incertezza.
Tensione e violenza in Bolivia: scontri tra sostenitori di Morales e forze dell’ordine.
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