Tensioni e confronto a Susa: riaperto tratto Statale 25 con misure di sicurezzaLa riapertura del tratto della Statale 25 a Susa, dopo un confronto tra prefettura e Comune sostenuto dalle assemblee dei sindaci delle Unioni montane della Valle, è stata autorizzata nel primo pomeriggio di oggi. Il tratto è stato blindato dalle forze dell’ordine con New Jersey, reti alte tre metri e filo spinato ai margini e sulla carreggiata della Strada del Moncenisio. Questo avvenimento si inserisce in una giornata contrassegnata da tensioni legate agli espropri dei terreni per la costruzione della stazione di Susa della nuova linea dell’alta velocità.Durante la scorsa notte, i mezzi della Cavit di La Loggia sono stati danneggiati. Questa azienda, fino allo scorso luglio, si era occupata della rimozione dei materiali nell’area di Salbertrand. L’amarezza di guardare la propria casa destinata alla demolizione per il progetto Torino-Lione è palpabile.Il sindaco Piero Genovese ha lanciato un appello affinché prevalga il buonsenso in questo delicato contesto. Egli si è impegnato attivamente incontrando i funzionari di Telt coinvolti nelle procedure di esproprio che coinvolgono oltre mille proprietari dell’area del presidio NoTav sgombrerata tra domenica e lunedì.Le barriere poste a difesa dell’area sgomberata e delle zone affidate ai tecnici di Telt restano in essere per garantire il regolare svolgimento delle operazioni di esproprio. La situazione potrebbe degenerare in caso di disordini innescati dalle proteste NoTav.La marcia indetta dal movimento per sabato 12 ottobre preoccupa le autorità locali che temono possibili tensioni se i manifestanti dovessero dirigere verso l’area del presidio. La gestione dell’ordine pubblico sarà fondamentale per evitare situazioni critiche.La tensione a Susa rimarrà alta almeno fino a martedì 15 ottobre, data in cui è prevista la conclusione delle convocazioni dei proprietari del primo terreno oggetto di esproprio a San Giuliano. Nei mesi successivi saranno abbattute tre abitazioni per far spazio ai cantieri, ma le trattative con le famiglie proprietarie non dovrebbero richiedere una mobilitazione simile.

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11 ottobre 2024 – 10:45

La riapertura del tratto della Statale 25 a Susa, dopo un confronto tra prefettura e Comune sostenuto dalle assemblee dei sindaci delle Unioni montane della Valle, è stata autorizzata nel primo pomeriggio di oggi. Il tratto è stato blindato dalle forze dell’ordine con New Jersey, reti alte tre metri e filo spinato ai margini e sulla carreggiata della Strada del Moncenisio. Questo avvenimento si inserisce in una giornata contrassegnata da tensioni legate agli espropri dei terreni per la costruzione della stazione di Susa della nuova linea dell’alta velocità.Durante la scorsa notte, i mezzi della Cavit di La Loggia sono stati danneggiati. Questa azienda, fino allo scorso luglio, si era occupata della rimozione dei materiali nell’area di Salbertrand. L’amarezza di guardare la propria casa destinata alla demolizione per il progetto Torino-Lione è palpabile.Il sindaco Piero Genovese ha lanciato un appello affinché prevalga il buonsenso in questo delicato contesto. Egli si è impegnato attivamente incontrando i funzionari di Telt coinvolti nelle procedure di esproprio che coinvolgono oltre mille proprietari dell’area del presidio NoTav sgombrerata tra domenica e lunedì.Le barriere poste a difesa dell’area sgomberata e delle zone affidate ai tecnici di Telt restano in essere per garantire il regolare svolgimento delle operazioni di esproprio. La situazione potrebbe degenerare in caso di disordini innescati dalle proteste NoTav.La marcia indetta dal movimento per sabato 12 ottobre preoccupa le autorità locali che temono possibili tensioni se i manifestanti dovessero dirigere verso l’area del presidio. La gestione dell’ordine pubblico sarà fondamentale per evitare situazioni critiche.La tensione a Susa rimarrà alta almeno fino a martedì 15 ottobre, data in cui è prevista la conclusione delle convocazioni dei proprietari del primo terreno oggetto di esproprio a San Giuliano. Nei mesi successivi saranno abbattute tre abitazioni per far spazio ai cantieri, ma le trattative con le famiglie proprietarie non dovrebbero richiedere una mobilitazione simile.

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