Tensioni e dimissioni nella giunta comunale di Bari: sfida per il sindaco Leccese

Il sindaco di Bari, Vito Leccese, ha preso la decisione di revocare la delega a Raffaele Diomede (M5s) come assessore ai Controlli, alla Legalità, alla Trasparenza e all’Antimafia sociale. Questa mossa è stata motivata dalla spaccatura interna che si è verificata nel Movimento 5 Stelle, con due consiglieri eletti che hanno contestato la nomina di un esterno nella giunta comunale. Non è la prima volta che si verificano tensioni all’interno dell’amministrazione locale: lo scorso 17 agosto un altro assessore, Carlotta Nonnis Marzano, aveva rassegnato le dimissioni solamente 24 ore dopo la sua nomina a causa di alcuni post sui social network, uno dei quali era rivolto contro il Papa.Risulta evidente che il clima politico a Bari sia teso e segnato da conflitti interni che mettono in discussione l’efficacia dell’amministrazione comunale. Le dimissioni e le revoca delle deleghe degli assessori rappresentano una sfida per il sindaco Leccese nel mantenere l’unità e la coesione del suo team di governo.La comunicazione attraverso i social media sembra giocare un ruolo significativo nelle dinamiche politiche locali, con i post controversi che possono avere ripercussioni dirette sulle carriere politiche degli amministratori pubblici. La trasparenza e la legalità sono valori fondamentali per garantire la fiducia dei cittadini nell’operato delle istituzioni.È essenziale che i partiti politici lavorino insieme per superare le divergenze interne e concentrarsi sull’interesse collettivo della città di Bari. Il confronto democratico e il rispetto reciproco sono elementi chiave per una governance efficace e responsabile.Il futuro della giunta comunale dipenderà dalla capacità di gestire le tensioni interne in modo costruttivo ed efficace, ponendo al centro l’interesse della comunità baresse. Soltanto attraverso un dialogo aperto e inclusivo sarà possibile affrontare le sfide e realizzare un’amministrazione trasparente ed efficiente al servizio dei cittadini.