Tensioni e scontri alla manifestazione No Tav: necessario dialogo per risolvere le divergenze.

29 luglio 2024 – 08:45

La manifestazione No Tav che si è svolta ieri nella valle di Susa contro la costruzione dell’Alta Velocità era preannunciata come un evento ad alto tasso di tensione, e così è stato. Nel primo pomeriggio, un gruppo di individui mascherati ha preso d’assalto l’area dei Mulini, luogo simbolo della protesta, e il cantiere di Chiomonte lungo l’autostrada Torino-Bardonecchia. La situazione è presto degenerata in scontri violenti che hanno portato alla chiusura dell’autostrada per diverse ore, con il traffico deviato sulla statale limitrofa. I manifestanti hanno danneggiato le recinzioni del cantiere, lanciato razzi, bombe carta e pietre, mentre le forze dell’ordine hanno risposto con l’utilizzo di lacrimogeni.Le proteste sono proseguite per circa due ore, con slogan contrari al progetto del supertreno intonati dai militanti No Tav provenienti anche dalla Francia. La serata è stata caratterizzata da operazioni di bonifica lungo l’A32 per rimuovere i detriti lanciati durante gli scontri e garantire la sicurezza della zona da eventuali ordigni nascosti. La giornata era iniziata con una marcia contro la devastazione territoriale e il genocidio in Palestina, che ha visto la partecipazione di circa 5.000 persone a Venaus.Successivamente, i manifestanti si sono divisi in due gruppi: da un lato colorati antagonisti giunti da varie parti d’Italia per il Festival Alta Felicità, dall’altro i partecipanti alla kermesse No Tav nota per dibattiti sull’ambiente e performance musicali. Le tensioni sono culminate con tentativi di assalto ai presidi militari a difesa del progetto Torino-Lione.Le reazioni politiche non si sono fatte attendere: soprattutto dal centro-destra sono giunte condanne riguardo all’impegno delle forze dell’ordine nella protezione dei cantieri Tav. La situazione resta delicata e richiede un dialogo costruttivo tra le istituzioni e i movimenti sociali per trovare soluzioni pacifiche alle divergenze esistenti sulla questione infrastrutturale della valle di Susa.

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