Torino, la città degli amanti degli animali: il 66% degli abitanti possiede un animale domestico, con una spesa media mensile di 63 euro.

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01 luglio 2024 – 15:24

Torino è la città italiana che vanta il maggior numero di animali domestici, con ben il 66% dei suoi abitanti che ne possiede almeno uno, e detiene anche il record per la percentuale più alta di cani, pari al 46%. Secondo una ricerca condotta da Changes Unipol e Ipsos sul rapporto tra gli italiani e i loro amici a quattro zampe, a Torino si ha una propensione straordinaria a considerare gli animali come membri effettivi della famiglia, con un impressionante 92% di adozionisti convinti.I torinesi investono mediamente 63 euro al mese per le spese non veterinarie dei loro compagni pelosi. Tuttavia, Torino si distingue per essere una delle città in cui si riesce meglio a prendersi cura degli animali mantenendo i costi contenuti (seconda solo a Firenze), con il 40% che spende meno di 50 euro mensili e solo il 12% che supera la soglia dei 100 euro. La spesa annua per la salute degli animali si aggira intorno ai 161 euro in media.Tra i benefici principali riconosciuti dai torinesi nel possedere un animale domestico in casa ci sono la compagnia (57%), la gioia e felicità che portano (54%) e la capacità di migliorare la salute mentale (32%). Tra gli aspetti negativi, vengono menzionati la breve longevità degli animali (25%), l’organizzazione necessaria in caso di assenza prolungata (26%), le spese sostenute per prendersene cura (23%) e il tempo richiesto per dedicarsi adeguatamente a loro (23%).Nonostante il 62% dei torinesi sia convinto che un animale domestico non possa mai sostituire un figlio, c’è comunque una percentuale significativa del 31% che ritiene possa verificarsi questa sostituzione, motivata dal trattamento simile a quello riservato ai figli stessi (9%), dalla capacità di colmare vuoti affettivi (12%) e dalla gestione più agevole rispetto ai figli umani (13%). La stragrande maggioranza dei residenti torinesi, ovvero l’81%, è fermamente convinta che la presenza degli animali all’interno delle abitazioni non incida sul fenomeno della denatalità nel Paese.

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