03 ottobre 2024 – 12:45
Torino, con il suo fascino intramontabile e la sua storia millenaria, si erge come una delle mete turistiche più ambite al mondo. Tuttavia, la sua offerta alberghiera lascia a desiderare in termini di quantità e qualità. Mentre Marriot Bonvoy fa annunci di aperture imminenti a Pompei e Verona per il suo brand Moxy, a Torino sembra regnare un desolante vuoto. Progetti che avrebbero dovuto dare vita a nuove strutture alberghiere, come quello in piazza XVIII Dicembre o in via Milano del gruppo Radisson, sono rimasti bloccati nel limbo dell’incertezza. Anche le promesse di Marriot Bonvoy per corso Giulio Cesare sono state congelate, mentre il prestigioso Golden Palace giace chiuso al pubblico.Non possiamo dimenticare neanche l’ex grattacielo RAI, destinato ad accogliere un hotel Hilton ma ora destinato a una riconversione in appartamenti e uffici. La domanda su chi popolerà questi spazi rimane sospesa nell’aria. In questo scenario, i progetti alberghieri sembrano esistere solo sulla carta o addirittura essere pura fantasia. Il settore turistico torinese si trova dunque di fronte a una sfida importante: riuscire a trasformare i progetti virtuali in realtà tangibili che possano arricchire l’offerta ospitativa della città e attrarre sempre più visitatori desiderosi di scoprire le bellezze di Torino e dintorni.
