Un’ondata di calore intenso ha abbracciato la provincia di Alessandria, con Sezzadio che ha segnato il record di 36.9 gradi Celsius, seguito da Acqui Terme con 36.6.
Questi picchi termici, superiori alla media stagionale, costituiscono un fattore di rischio significativo, come tragicamente confermato dall’incendio che divampa in un’area boschiva situata sulle pendici del Monte Bogleglio, precisamente lungo la dorsale che delimita il confine tra la valle del Curone, in Alessandria, e la valle dello Staffora, in Lombardia.
L’incendio, la cui origine è ancora da accertare, si propaga rapidamente a causa della combinazione letale di temperature elevate, umidità relativa estremamente bassa e, probabilmente, venti moderati che favoriscono la propagazione delle fiamme.
La vegetazione secca e la presenza di materiale combustibile accumulato costituiscono un terreno ideale per la rapida escalation del rogo.
Le autorità di Alessandria e Tortona, in coordinamento con i vigili del fuoco lombardi di Voghera, stanno intervenendo con ingenti risorse umane e mezzi aerei per arginare l’incendio e prevenire che si estenda a centri abitati o a ulteriori aree boschive di valore ecologico.
L’intervento si concentra sia sul controllo diretto delle fiamme, attraverso l’utilizzo di autobotti, squadre di terra e mezzi aerei, sia sulla creazione di linee di confine per impedire la propagazione del fuoco in direzioni critiche.
Questo evento drammatico solleva interrogativi cruciali riguardo alla crescente vulnerabilità del territorio ai fenomeni estremi, esacerbati dal cambiamento climatico.
L’aumento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore, unita alla gestione spesso inadeguata del patrimonio forestale – con un accumulo eccessivo di biomasse secche e una manutenzione insufficiente delle aree boschive – crea una situazione di elevato rischio di incendi.
La prevenzione, in questo contesto, assume un ruolo primario.
È necessario intensificare le attività di monitoraggio del rischio incendi, promuovere la sensibilizzazione della popolazione sui comportamenti corretti in caso di ondate di calore e incendi boschivi, e investire in interventi di manutenzione del territorio, come la rimozione del sottobosco secco e la creazione di fasce tagliafuoco.
Solo un approccio integrato e proattivo può contribuire a mitigare il rischio incendi e a proteggere il patrimonio naturale e le comunità locali.
L’incendio del Monte Bogleglio è un campanello d’allarme che impone un cambio di rotta, orientato alla sostenibilità ambientale e alla resilienza territoriale.