L’amministrazione comunale di Asti si trova ad affrontare una complessa vertenza riguardante i danni ambientali derivanti dall’abbattimento di alberi in ambito urbano. L’iniziativa, promossa dall’associazione ambientalista SequoS, ha innescato un’indagine formale, con la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti, sospettando un danno erariale significativo.Il fulcro della controversia risiede nell’abbattimento, avvenuto nella notte del 14 aprile 2025, di sette maestosi platani secolari. La rimozione di queste piante, situate nell’area adiacente all’ex Mulino Valente (anch’esso demolito), è stata motivata dalla necessità di garantire una maggiore visibilità per un nuovo complesso commerciale di proprietà della società Lidl Italia. Questa decisione ha generato profondo disappunto e sconcerto all’interno della comunità astigiana, testimoniando una crescente sensibilità nei confronti della tutela del patrimonio arboreo urbano.L’associazione SequoS, in collaborazione con il dottor Zanzì di Varese, figura di spicco nel campo dell’expertise tecnico-scientifica ambientale, e con l’avvocata Virginia Cuffaro di Torino, ha intrapreso un’analisi approfondita per quantificare il valore economico e, soprattutto, l’impatto ambientale di tale intervento. La stima del danno non si limita a una valutazione monetaria diretta, ma considera la perdita di funzionalità ecologiche intrinseche a queste piante mature. I platani, con un’altezza compresa tra i quindici e i venti metri e una circonferenza del tronco che in alcuni casi raggiungeva i quattro metri, rappresentavano un elemento cruciale per la qualità dell’aria, la mitigazione dell’effetto isola di calore, la riduzione dell’inquinamento acustico e la promozione della biodiversità urbana. La loro perdita comporta una diminuzione della resilienza del tessuto urbano ai cambiamenti climatici e una riduzione del benessere psico-fisico dei cittadini.La proposta di Lidl di compensare l’abbattimento con la piantumazione di undici nuovi alberi è stata giudicata insufficiente dall’associazione SequoS. Questa compensazione, seppur lodevole, non può in alcun modo replicare i benefici forniti da alberi maturi, che hanno impiegato decenni per sviluppare la loro piena funzionalità ecologica. La giovane vegetazione, a differenza dei platani secolari, offre una limitata capacità di assorbimento di CO2, una ridotta capacità di intercettazione delle precipitazioni e un impatto minimo sulla microclima urbano. La cifra esatta del danno erariale, che includerà una valutazione approfondita dei costi di ripristino dell’ecosistema urbano e una stima del valore non monetario dei servizi ecosistemici persi, sarà resa pubblica a breve. L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla pianificazione urbana, la gestione del territorio e la necessità di bilanciare lo sviluppo economico con la salvaguardia del patrimonio naturale e la promozione di un ambiente urbano più sano e sostenibile. La vicenda, inoltre, evidenzia l’importanza di una maggiore trasparenza nelle decisioni che riguardano l’abbattimento di alberi e la necessità di coinvolgere attivamente la comunità nella definizione di politiche ambientali.
Asti, abbattimento platani: indagine per danno erariale.
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