L’inchiesta in corso ad Asti ha portato alla luce una realtà sconcertante, un’eco di dolore e vergogna che risuona attraverso le mura dell’asilo paritario “L’Albero dei Ragazzi”. Le immagini catturate da microspie, disposte su disposizione della Procura della Repubblica e coordinate dai carabinieri, rivelano un ambiente in cui l’innocenza infantile è stata brutalmente compromessa, trasformato in un luogo di angoscia e paura.Piuttosto che un nido sicuro e stimolante, l’asilo si è rivelato un vero e proprio laboratorio di abusi emotivi e fisici, dove i bambini, in età pre-scolare, sono stati sottoposti a trattamenti inaccettabili. La dinamica è quella di una gestione autoritaria e repressiva, permeata da un clima di terrore che soffoca l’istinto naturale al gioco, fondamentale per lo sviluppo armonioso del bambino. I piccoli, desiderosi di esplorare, di interagire, venivano rigidamente controllati, costretti a rimanere immobili, a volte con strattoni e urla, per mantenere un ordine imposto con metodi coercitivi e privi di qualsiasi considerazione pedagogica.La gravità delle accuse non si limita a semplici rimproveri o punizioni. I bambini, in un contesto di profonda vulnerabilità, sono stati oggetto di insulti, umiliazioni e discriminazioni basate sull’origine etnica. Un bambino di origine albanese è stato vittima di epiteti denigratori, mentre un altro, di colore, è stato ripetutamente etichettato con un termine offensivo. L’episodio più sconvolgente riguarda l’alimentazione forzata di un bambino con cibo recuperato dalla spazzatura, un atto che trascende la negligenza per configurarsi come una vera e propria forma di abuso.Ma l’orrore non si ferma qui. Le indagini hanno fatto emergere un comportamento delle educatrici particolarmente inquietante: la perlustrazione degli zainetti per assaporare il cibo preparato dalle madri, a volte con le mani, a volte con le posate dei bambini stessi, un gesto che viola l’intimità e la dignità dei piccoli e delle loro famiglie, trasformando il pasto, momento di nutrimento e affetto, in un’occasione di profanazione.Questo quadro agghiacciante evidenzia una profonda carenza di competenze pedagogiche e di sensibilità nei confronti dei bambini, unita a una totale assenza di supervisione e controllo da parte della struttura paritaria. La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla qualità dell’istruzione e della cura offerta ai minori, e sulla necessità di rafforzare i meccanismi di controllo e di vigilanza per garantire la tutela dei diritti dei bambini, il loro benessere psicofisico e il diritto a crescere in un ambiente sereno e stimolante. La misura cautelare nei confronti di due educatrici, con l’interdizione temporanea dall’insegnamento, rappresenta un primo passo, ma la ricerca della verità e la responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti devono proseguire con determinazione, al fine di evitare che simili tragedie si ripetano.
Asti, Asilo dell’orrore: abusi, insulti e cibo dalla spazzatura.
Pubblicato il
