venerdì 3 Ottobre 2025
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Torino

Asti e Monferrato: un fiume umano per la pace.

Un’onda di partecipazione popolare ha investito Asti e il Monferrato, manifestando un profondo sentimento di urgenza e un’aspirazione condivisa alla pace.
Questa mattina, un corteo composto da oltre quindici centinaia di persone, un numero significativo che riflette la crescente preoccupazione e mobilitazione civile, ha attraversato le vie della città, un fiume umano che si è aggregato da due punti di partenza distinti: la piazza Roma, cuore pulsante dell’energia studentesca, e la Prefettura, simbolo della rappresentanza del mondo del lavoro.

L’unione dei due gruppi, studenti e lavoratori, lungo il percorso verso la storica piazza San Secondo, ha rappresentato un potente atto di convergenza, un’affermazione della necessità di un fronte comune di fronte alle tragiche vicende che affliggono il Medio Oriente.
Gli interventi dal palco, alternando voci giovanili e rappresentanti sindacali, hanno dato voce a un sentimento di resilienza e determinazione.

La testimonianza di uno studente del liceo classico Alfieri, che ha denunciato la profanazione dei volantini di sensibilizzazione affissi a scuola, ha evidenziato come la repressione e il tentativo di soffocare la voce della protesta abbiano paradossalmente rafforzato la coesione e la partecipazione.

“Siamo tanti e siamo bellissimi,” ha affermato lo studente, esprimendo la forza di un movimento nato dalla volontà di esprimere dissenso e promuovere valori di giustizia e solidarietà.
La conclusione del corteo, affidata a Luca Quagliotti, segretario provinciale della CGIL, ha sancito un messaggio chiaro e inequivocabile: “Pace”.
Non una conclusione definitiva, bensì un appello pressante, un’esigenza impellente che trascende le divisioni ideologiche e le appartenenze geografiche.

La mobilitazione non si è limitata alla sola Asti.

La sera precedente, un altro corteo di oltre settecento persone aveva attraversato la città, culminando in un toccante flash mob presso l’ospedale Cardinal Massaia, a cui ha aderito anche il personale sanitario, dimostrando un impegno trasversale che coinvolge anche coloro che sono in prima linea nella cura e nell’assistenza.

Anche a Nizza Monferrato, giovedì sera, un significativo gruppo di quattrocento persone è sceso in strada per chiedere con forza il cessate il fuoco a Gaza, sottolineando la natura diffusa e capillare di questo movimento di opinione.

Questi eventi, densi di significato e partecipazione, testimoniano una profonda inquietudine collettiva e una rinnovata consapevolezza della necessità di agire, di far sentire la propria voce in un momento storico particolarmente delicato, e confermano che la speranza nella pace, seppur fragile, continua ad alimentare la determinazione di chi non si rassegna alla violenza e alla distruzione.

La mobilitazione, in definitiva, rappresenta un atto di cittadinanza attiva, un invito a riflettere e a costruire un futuro basato sulla giustizia, sulla solidarietà e sul rispetto dei diritti umani fondamentali.

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