Le prime settimane di settembre 2024 stanno mettendo a dura prova le risorse del Soccorso alpino e speleologico piemontese (Sasp), con un incremento, sebbene non drammatico nel contesto pluriennale, di interventi legati alla ricerca e al soccorso di cercatori di funghi.
Finora, i tecnici hanno gestito 24 situazioni di emergenza in montagna, purtroppo con due decessi, un bilancio che, pur mantenendosi al di sotto dei numeri registrati negli anni precedenti (61 interventi nel 2024 e 97 nel 2023), solleva un campanello d’allarme in vista di un’ulteriore intensificazione delle attività di raccolta micologica.
L’analisi delle cause degli incidenti rivela un quadro complesso, che va oltre la semplice sfortuna.
Cadute, scivolate su terreni impervi e umidi, disorientamento dovuto alla scarsa visibilità o alla complessità del territorio, e problemi di salute inaspettati, spesso esacerbati dalla fatica e dall’età avanzata dei cercatori, contribuiscono a definire un profilo di rischio elevato.
La montagna, con la sua bellezza e generosità, può celare insidie significative per chi non è adeguatamente preparato o consapevole dei propri limiti.
Il Sasp, nel suo impegno costante per la sicurezza dei fruitori delle montagne piemontesi, intende rafforzare le misure di prevenzione e sensibilizzazione.
Tra le raccomandazioni primarie, spicca l’importanza di un’attrezzatura appropriata: l’utilizzo di scarponi da montagna, robusti e con una buona aderenza, è fondamentale per contrastare il rischio di scivolamenti, mentre l’abbandono di calzature inadeguate come gli stivali di gomma rappresenta un passo cruciale.
L’adozione di sistemi di localizzazione GPS, abbinata alla comunicazione preventiva delle aree di ricerca a familiari o amici, incrementa significativamente le probabilità di un intervento tempestivo in caso di necessità.
Un elemento particolarmente rilevante è l’invecchiamento della popolazione di cercatori di funghi, un dato demografico che impone una revisione delle aspettative e una calibrazione dello sforzo fisico in relazione alle condizioni individuali.
La montagna non fa sconti all’età; richiede prudenza, moderazione e una profonda conoscenza dei propri limiti.
Il recupero in sicurezza non è solo una questione di abilità tecniche, ma anche di consapevolezza e autocontrollo.
Per amplificare il messaggio di prevenzione, il Sasp è presente alla 64/a Mostra nazionale del Fungo di Ceva, un evento di richiamo per appassionati e micologi.
L’iniziativa culminerà domenica con la presentazione ufficiale della campagna “Funghi sì, rischio no”, un progetto realizzato in collaborazione con il Gruppo micologico Cebano, volto a promuovere comportamenti responsabili e a diffondere informazioni utili per un’esperienza di raccolta sicura e piacevole.
La campagna intende sottolineare che il piacere di raccogliere funghi non deve mai compromettere la sicurezza personale e quella degli altri.