Il sipario si è chiuso sulla quarta edizione del Festival Digitale Popolare, un evento che ha lasciato un’impronta significativa nel panorama culturale torinese e nazionale.
Con un impatto mediatico che ha superato le 500.000 interazioni sui social media e una presenza fisica stimata in oltre cinquemila persone, il festival si conferma come un punto di riferimento cruciale per la comprensione e la democratizzazione delle tecnologie emergenti.
Più che una semplice vetrina di innovazione, il Festival Digitale Popolare si propone come un crocevia di idee, un laboratorio di dialogo tra esperti, istituzioni, aziende e cittadini.
L’obiettivo primario è rendere il digitale accessibile e comprensibile a tutti, smontando narrazioni spesso oscurate da tecnicismi e barriere linguistiche.
La scelta di Piazza Vittorio, con i suoi iconici igloo, ha enfatizzato questa vocazione all’inclusione, creando uno spazio accogliente e informale per l’apprendimento e lo scambio.
La ricchezza del programma è stata un elemento chiave del successo.
Oltre a presentare progetti innovativi e analizzare le tendenze future, il festival ha saputo coinvolgere figure provenienti da ambiti diversi.
La presenza di atlete come Daisy Osakue e di ex calciatrici come Alia Guagni, affiancata a quella di personalità del mondo dello spettacolo e della musica (Gianluca Gazzoli, Cristiano Caccamo, Francesco Bianconi), ha dimostrato come il digitale permei ogni aspetto della nostra esistenza, influenzando non solo il mondo del lavoro e dell’economia, ma anche lo sport, l’arte e l’intrattenimento.
L’attenzione ai relatori provenienti da background diversi sottolinea l’impegno del festival a rappresentare la complessità e la diversità delle prospettive legate alla trasformazione digitale.
Guardando al futuro, con l’edizione del 2026, il Festival Digitale Popolare ambisce a espandere la sua influenza a livello nazionale.
L’annuncio di spin-off in altre città, a partire da Firenze, rappresenta un passo significativo in questa direzione.
Questa strategia di espansione territoriale non diluirà l’identità del festival, ma anzi ne rafforzerà l’impatto, mantenendo saldo l’impegno verso i valori fondanti: divulgazione, inclusione, partecipazione e accessibilità.
La centralità di Torino rimane un pilastro, fungendo da hub nevralgico per la diffusione di una cultura digitale popolare e consapevole.
Il Festival Digitale Popolare, nato dalla visione della Fondazione Italia Digitale e con il supporto di Fondazione Compagnia di San Paolo e il patrocinio del Comune di Torino, non è solo un evento, ma un vero e proprio movimento culturale, un motore di cambiamento che contribuisce a plasmare un futuro in cui la tecnologia sia al servizio di tutti, abbattendo le disuguaglianze e promuovendo un progresso equo e sostenibile.