lunedì 18 Agosto 2025
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Incendio al Barone: fiamme fuori controllo e devastazione in Biella

Un rogo di vaste proporzioni infuria da oltre ventiquattro ore sul monte Barone, a Coggiola, in provincia di Biella, trasformando il paesaggio alpino in uno scenario drammatico.
Le fiamme, alimentate dalla siccità prolungata e dalle elevate temperature estive, si propagano in maniera rapida e incontrollata sui versanti, creando una colonna di fumo visibile a decine di chilometri di distanza.

La situazione, inizialmente gestita dalle squadre dei Vigili del Fuoco e dalle unità di volontari dell’Associazione Italiana di Protezione Ambienate (AIB), ha richiesto un intervento di risorse ben maggiori a causa della complessità del terreno e dell’intensità del fuoco.
La combinazione di pendenze ripide, vegetazione secca e venti variabili rende l’accesso e la manovra per le squadre a terra particolarmente difficoltose e pericolose.
Nel tardo pomeriggio, l’utilizzo di un elicottero si è rivelato indispensabile per il ricognizione aerea e per il coordinamento delle operazioni.
Tuttavia, la gravità della situazione ha reso necessario l’impiego di due Canadair, aerei antincendio dotati di un sistema di estinzione ad acqua, per tentare di arginare la progressione del rogo.
La loro azione, seppur cruciale, è ostacolata dalla densità del fumo e dalle condizioni meteorologiche avverse.

Le cause dell’incendio sono ancora in fase di accertamento, ma non si esclude l’ipotesi di un innesco accidentale dovuto a un fulmine o, più gravemente, a un gesto doloso.

La perdita di biodiversità e i danni ambientali sono ingenti: l’incendio sta distruggendo un habitat prezioso, con ripercussioni negative sulla fauna selvatica e sulla flora alpina, potenzialmente compromettendo anni di lavoro di ripristino ambientale.
Al di là dell’immediato intervento di spegnimento, l’evento solleva interrogativi urgenti sulla prevenzione degli incendi boschivi, sulla gestione del territorio e sull’adeguamento alle sfide poste dai cambiamenti climatici.
L’aumento delle temperature, la diminuzione delle precipitazioni e i periodi di siccità sempre più frequenti rendono le aree boschive particolarmente vulnerabili, richiedendo una maggiore attenzione nella gestione del rischio incendio, investimenti in infrastrutture di prevenzione e una sensibilizzazione più ampia della popolazione sull’importanza di adottare comportamenti responsabili.
La ricostruzione del paesaggio e il ripristino dell’equilibrio ecologico richiederanno un impegno a lungo termine, che coinvolga istituzioni, comunità locali e associazioni ambientaliste.

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