giovedì 7 Agosto 2025
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Torino: Emergenza Agricola, Invasione Asiatica Devasta i Campi

Un’emergenza agricola di proporzioni allarmanti sta affliggendo la provincia di Torino, con danni stimati in oltre sei milioni di euro e un potenziale impatto economico che, considerando le perdite nella produzione di Erbaluce, potrebbe superare i sedici milioni.
A destare più preoccupazione è l’irruzione della *Popilia japonica*, un coleottero originario dell’Asia, che si sta rapidamente diffondendo e devastando le coltivazioni locali, con un impatto paragonabile, secondo Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino, alle restrizioni commerciali imposte in passato.
La *Popilia japonica*, un vorace parassita delle piante, ha manifestato la sua presenza in modo particolarmente aggressivo a partire da questa estate, colpendo duramente aree vitali per l’agricoltura torinese.
Dalle vigne del Canavese, dove le piante di Erbaluce appaiono scheletrizzate e invase dall’insetto, ai campi di mais, ai noccioleti, ai frutteti che si estendono tra il Canavese, la collina torinese e il Ciriacese, la devastazione è evidente.
Le perdite si quantificano in termini significativi: si stima una riduzione del 40% della produzione di uva, un calo del 25% nella coltivazione della soia, una diminuzione del 30% nella resa di pesche e prugne, una perdita del 25% nella produzione di nocciole, e una riduzione del 15% nella coltivazione del mais, con particolare gravità nelle semine tardive.

Questa combinazione di perdite, valutata sulla base delle medie di resa e delle quotazioni di mercato, porta a un danno economico di milioni di euro, un fardello pesante per l’economia locale.

La risposta a questa emergenza richiede interventi urgenti e mirati.
Mecca Cici sottolinea la necessità di misure di sostegno economico per i produttori colpiti, ma soprattutto chiede un impegno significativo nella ricerca scientifica.
È cruciale individuare e implementare metodologie efficaci per controllare e, idealmente, eradicare la *Popilia japonica* prima che la situazione diventi insostenibile.

La Regione Piemonte è chiamata a svolgere un ruolo chiave, finanziando studi approfonditi che forniscano strumenti pratici e immediati per affrontare l’invasione.
L’arrivo della *Popilia japonica* in Europa, verosimilmente attraverso il trasporto marittimo di prodotti vegetali, è stato facilitato dai cambiamenti climatici in atto, che hanno reso la Pianura Padana un habitat favorevole.
La prima segnalazione risale al 2014 lungo il fiume Ticino, ma la successiva espansione e la stabilizzazione di colonie consistenti in Piemonte dimostrano la rapidità con cui l’insetto si è adattato e riprodotto.
La mancanza di contromisure adeguate finora ha permesso alla popolazione di crescere esponenzialmente, minacciando il futuro dell’agricoltura torinese.
La situazione attuale richiede un cambio di passo, una strategia di difesa proattiva e una collaborazione sinergica tra istituzioni, ricercatori e produttori per proteggere il patrimonio agricolo del territorio.

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