Nell’abbraccio terapeutico dell’Istituto di Candiolo Irccs, un luogo di cura che si arricchisce di bellezza, si inaugura un nuovo spazio espositivo semipermanente.
Non si tratta di un mero allestimento, ma di un atto di riconciliazione, un invito a distogliere lo sguardo dalla sofferenza e a trovare rifugio nella potenza dei legami umani e nella suggestione dell’architettura.
“Due cuori e una capanna” porta a Candiolo una selezione di fotografie di Daniele Ratti, precedentemente esposte a Napoli, che trascende la cronaca della malattia per celebrare l’amore e l’intimità che si manifestano in luoghi carichi di storia.
Le immagini catturano dimore intime, testimonianze silenziose di passioni e dediche: da Le Cabanon, il rifugio che Le Corbusier donò alla moglie, simbolo di un amore eterno, alla Cupola sarda, un atto d’amore di Michelangelo Antonioni per Monica Vitti, fino alla Villa E-1027 di Eileen Gray, un manifesto di modernità e sensualità.
Ogni scatto è una finestra aperta su un frammento di vita vissuta, un invito a riflettere sulla resilienza dello spirito umano e sulla capacità dell’amore di trasformare anche i luoghi più inaspettati.
L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro e curata da Benedetta Donato con un allestimento di Edelfa Chiara Masciotta, si lega a un più ampio impegno per la sensibilizzazione e la raccolta fondi.
La cena benefica alle Gallerie d’Italia di Torino ha già generato un significativo contributo a Life Is Pink, la campagna contro i tumori femminili della Fondazione.
L’esposizione si configura ora come evento ufficiale di Life is Blu, la campagna di novembre dedicata alla lotta contro i tumori maschili, con il catalogo Allemandi destinato a supportare le attività di cura e ricerca dell’Istituto.
Allegra Agnelli, presidente della Fondazione, sottolinea come il benessere della persona debba andare oltre l’assistenza clinica, un principio condiviso dal direttore generale Gianmarco Sala, che evidenzia l’importanza di umanizzare gli spazi.
Michele Coppola, di Intesa Sanpaolo, riconosce il valore del lavoro di Daniele Ratti e la capacità della fotografia, disciplina al centro delle Gallerie d’Italia, di raccontare le complessità del nostro tempo, offrendo bellezza e conforto in ambienti spesso segnati dalla fragilità.
In questo dialogo tra arte, scienza e cura, Candiolo si conferma un luogo di speranza e di rinascita, dove la bellezza può lenire le ferite e infondere forza per affrontare il futuro.







