Il Teatro Astra inaugura una nuova stagione, “Mostri”, che segna l’inizio di un ambizioso ciclo triennale denominato “Persone”. Questo percorso artistico, che proseguirà con “Guerra e Amore” negli anni successivi, si propone di sondare le profondità dell’esperienza umana, esplorando come individui e comunità si plasmano e si trasformano di fronte alle sfide più estreme, ai conflitti esistenziali e alle esperienze che definiscono la nostra identità.Il direttore artistico, Andrea De Rosa, sottolinea l’imperativo per il teatro pubblico di essere specchio e interprete del nostro tempo, un luogo privilegiato per la condivisione di conoscenze e la promozione di un dialogo intergenerazionale. L’aumento costante del pubblico, in particolare tra i giovani under 30, testimonia un bisogno latente di riflessione e partecipazione che il teatro è chiamato a soddisfare. La programmazione, quindi, si focalizza sull’identità, un concetto chiave nel dibattito contemporaneo, attraversando dimensioni culturali, sociali e politiche.La stagione “Mostri” si apre con una rilettura di “Dracula”, da Bram Stoker, a cura sempre di De Rosa, seguita da “La città dei vivi”, ispirato al romanzo di Nicola Lagioia e diretto da Ivonne Capece. La programmazione si articola poi in scelte coraggiose e stimolanti: uno spettacolo della compagnia Fanny e Alexander ispirato alla figura controversa di Charles Manson, e “Atomica”, dei Muta Imago, un’opera che nasce dalla corrispondenza struggente tra il filosofo Günther Anders e il pilota incaricato di sganciare la bomba atomica su Hiroshima, una riflessione cruda e necessaria sulla responsabilità storica e le conseguenze dell’innovazione tecnologica. Accanto alla stagione principale, continua il percorso in tournée con “Orlando”, da Virginia Woolf, diretto da Andrea De Rosa e interpretato da Anna Della Rosa, un’opera che indaga la fluidità dell’identità di genere e la costruzione del sé in un mondo in continuo cambiamento. Rimane in cartellone “Wonder Woman” di Antonio Latella, uno spettacolo che, affrontando temi delicati come la violenza sessuale e la ricerca di giustizia, ha generato un forte impatto emotivo e un acceso dibattito nel pubblico.La rassegna “Palcoscenico Danza”, curata da Paolo Mohovich, proietta la danza come linguaggio privilegiato per indagare l’identità in forme ibride e simboliche. Si attendono performance che esplorano creature mitologiche, distorsioni dell’essere e metamorfosi, portando in scena compagnie italiane e internazionali di primo piano. La danza, in questo contesto, non è mero spettacolo, ma strumento di indagine profonda, capace di rivelare gli abissi dell’animo umano e di mettere in discussione le certezze del nostro tempo. L’obiettivo è offrire al pubblico un’esperienza estetica e intellettuale che lo coinvolga attivamente nel processo di riflessione sull’identità e sul suo continuo mutamento.
Astra: Mostri e Identità, una Stagione che Interroga l’Umano
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