Dal 12 settembre 2025, Palazzo Falletti di Barolo a Torino si configura come crocevia di memorie e sguardo fotografico con la mostra “Bruno Barbey.
Gli Italiani”, un’immersione inedita in un reportage che ha atteso decenni per trovare la sua piena risonanza nel contesto culturale italiano.
L’esposizione, frutto di una collaborazione tra Ares, Magnum Photos e l’Archivio Bruno Barbey, svela al pubblico un centinaio di immagini in bianco e nero, estratte da un corpus più ampio, documentando un’Italia complessa e in trasformazione.
Il lavoro di Barbey, nato negli anni ’60, incrociava un’epoca di profonde metamorfosi sociali ed economiche, un periodo di ricostruzione post-bellica, di migrazione interna e di fermento culturale.
Lungi da una semplice cronaca, il reportage ambiva a catturare l’essenza di un popolo, a sondare l’anima di un paese, attraverso un ritratto corale che spaziava dalle dinamiche dell’aristocrazia milanese alla vita quotidiana dei quartieri popolari napoletani.
L’ambizione originaria di Barbey era quella di presentare il suo lavoro a Robert Delpire, editore francese, inserendolo nella collana “Encyclopédie Essentielle”, un progetto innovativo che accostava fotografia e scrittura per offrire una visione profondamente evocativa di culture diverse.
La collana, che già aveva visto l’uscita de “Les Américains” di Robert Frank e “Les Allemands” di René Burri, avrebbe offerto a Barbey una piattaforma prestigiosa per diffondere la sua interpretazione dell’Italia.
Nonostante le iniziali promesse, il progetto rimase in sospeso per decenni, un paradosso che testimonia le difficoltà di tradurre visioni artistiche in progetti editoriali concreti.
La qualità e la profondità dello sguardo di Barbey, la sua capacità di cogliere l’umanità nei volti e negli ambienti che ritraeva, furono decisive per la sua adesione a Magnum Photos nel 1964.
Il riconoscimento da parte di un’agenzia così prestigiosa sottolinea l’importanza del suo lavoro e il suo contributo alla storia della fotografia.
Solo nel 2002 una prima edizione vide la luce, ma fu nel 2022, con la pubblicazione postuma ad opera di Contrasto, che il progetto trovò finalmente la sua piena realizzazione e la possibilità di raggiungere un pubblico più ampio.
L’esposizione non si limita a presentare le fotografie, ma offre anche un approfondimento sul processo creativo di Barbey, grazie a un video di 10 minuti realizzato dalla moglie, Caroline Thiénot-Barbey.
Il documentario, arricchito da citazioni di personalità influenti del panorama artistico e culturale dell’epoca, fornisce un contesto storico e sociale cruciale per comprendere appieno il significato delle immagini, illuminando il loro valore come testimonianza di un’Italia in divenire e come riflessione sulla condizione umana.
La mostra si propone quindi come un viaggio nel tempo, un’occasione per riscoprire un’Italia perduta e per celebrare l’opera di un fotografo capace di cogliere l’essenza di un’epoca e di un popolo.